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Ieri, a Firenze, Patrick Cutrone, giovane attaccante del Milan, ha ricevuto dall'ex portiere rossonero Giovanni Galli il trofeo “Dal Niccolò Galli … alla Nazionale” e parlato di tanti argomenti inerenti la sua ultima stagione in rossonero, la prima per intero tra i professionisti, conclusasi con 18 gol all'attivo, di cui 10 soltanto nel torneo di Serie A.
“Ho tanti sogni nel cassetto. Spero di riuscire un giorno a vincere lo Scudetto. E magari anche una Champions League. In questo momento felice della mia carriera devo ringraziare Gennaro Gattuso e Vincenzo Montella, due allenatori che hanno creduto nelle mie qualità”.Qualità che Cutrone non ha escluso di poter mettere a servizio del Milan anche nel ruolo di esterno d'attacco oltre che di centravanti 'classico' da area di rigore: “Contro la squadra viola mi è piaciuto giocare più largo invece che, come al solito, da punta centrale. Ho avuto più spazio. Può essere una buona idea per il futuro”.
Cutrone, ha ricordato 'La Gazzetta dello Sport' in edicola questa mattina, è in partenza con la Nazionale Under 21 ma, nel prossimo futuro, per lui, potrebbero schiudersi nuovamente le porte della Nazionale maggiore di Roberto Mancini dopo le prime convocazioni sotto la conduzione tecnica di Luigi Di Biagio: “Vivo partita dopo partita. Con umiltà. Ancora non ho fatto niente di importante. Mi divertono però i continui accostamenti che vengono fatti dopo ogni mia rete. Una volta ho segnato alla Filippo Inzaghi, un’altra alla Marco van Basten. Stiamo parlando di mostri sacri. Preferisco volare basso. Ricordando che tra i miei miti c’era Ricardo Kakà e che avevo conservato gelosamente la figurina di Marco Borriello”.
Le ultime riflessioni di Cutrone sono state dedicate alla stagione del Milan: “Abbiamo centrato l’obiettivo minimo, dobbiamo fare tutti meglio. Dite che Gattuso continua a stimolarmi? Il mister pretende che io continui a lavorare a testa bassa. Lui vuole che migliori in ogni aspetto del mio lavoro. E questo è anche il mio desiderio. Di sicuro non mi sento arrivato”.
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