"Non ci credo ancora" è la frase che Cutrone ha detto a uno dei suoi migliori amici dopo il gol-qualificazione contro l'Inter in Coppa Italia. Nel terzo e ultimo capitolo dell'intervista di Milan TV, dopo i e la , c'è spazio per le emozioni del nostro attaccante e della famiglia, il sogno realizzato, la gioia per i gol segnati nella scorsa stagione e anche per un messaggio dello stesso Patrick: "È proprio adesso che non mi devo fermare, continuando a fare sempre di più". Questione di mentalità.
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Cutrone: “Non devo fermarmi, posso fare di più”
Cutrone: "Non immaginavo una stagione così, è stata fantastica. Però è proprio ora che non mi devo fermare e fare sempre di più".
L'amico: "La prima grandissima emozione è stato vederlo esordire in prima squadra, in Milan-Bologna il 21 maggio 2017. Io ero andato a vedere gli internazionali di tennis, appena atterrato con il volo di ritorno ho visto il suo ingresso, è stata davvero una grande emozione. Però la più grande emozione è stato il gol nel derby al 104' che ha praticamente cambiato la sua vita. Ci siamo visti il giorno dopo, la prima cosa che mi ha detto è stata che non ci credeva ancora. Un'emozione fortissima. Ancora oggi ricordandolo salgono i brividi".
Il fratello: "Quello che mi ha colpito di più è stato alla prima partita a San Siro nei preliminari con il Craiova, quando ha segnato quel gol in spaccata. Essendo anche il primo suo gol con la maglia del Milan è stata un'emozione indescrivibile".
De Vecchi: "Ho gioito per l'assist che ha fatto a Calhanoglu a Bologna, perchè dimostra che lui ci mette di più, vuole entrare nel contesto e migliorarsi. Lo sta facendo in maniera continuativa ed esplosiva. Nessuno si aspettava una cosa del genere a inizio anno. Ha la capacità di farsi trovare pronto, è un talento".
Il papà: "Credo che il gol all'Inter sia quello che gli ha dato più possibilità di goderselo qualche giorno. Di solito pensa subito alla partita successiva. Quello all'Inter invece non l'ha fatto dormire tutta notte. Tre cose danno fastidio a Patrick: se perde, se gioca male e se non segna. Quando esce arrabbiato, è solo per questo".
La mamma: "Sembra un sogno, ogni volta che lo vedo in campo non sembra sia reale. Alla fine sono fierissima".
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