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Una volta c'era "Provvidenza" Daniele Massaro, poi si è passati ad "Alta Tensione" Filippo Inzaghi. Ora, sarà d'accordo Carlo Pellegatti, c'è "Pungiglione" Patrick Cutrone. È lui, ormai, l'uomo della provvidenza (appunto) rossonera. Quando le cose si mettono male, quando serve dare una scossa alla partita, quando c'è bisogno di qualcuno che abbia talmente tanta fame di gol da attirare il pallone, ecco che è il momento di Patrick. Non importa quanto manchi alla fine, finchè c'è in campo Cutrone c'è speranza.
"Non è finita finché non la decide Patrick Cutrone", recita un murales nei pressi di San Siro che è diventato virale negli ultimi giorni sui social. Ma è davvero così. I suoi gol sono stati spesso pesanti e decisivi. E spesso anche a tempo praticamente scaduto. Tutto è iniziato in Europa League, contro il Rijeka a San Siro: il Milan stava pareggiando e rischiava di compromettere clamorosamente la qualificazione, ma al 93' ci ha pensato proprio Cutrone, con una zampata decisiva, a regalare i tre punti al Milan.
Poi, qualche settimana dopo, il gol forse più importante: quello nel derby di Coppa Italia contro l'Inter al 104' dei supplementari che ha di fatto portato il Milan in semifinale. Infine, l'ultimo sigillo a tempo scaduto è quello alla Roma. Addirittura il gol ai giallorossi è la rete "vincente" più a tempo scaduto della storia rossonera: .
Insomma, Cutrone sembra "tarantolato" anche quest'anno, per utilizzare un'espressione coniata proprio da Gennaro Gattuso. Ecco perché tenerlo in panchina può essere da un lato positivo (entrerebbe a partita in corso per spaccando la partita), ma anche uno spreco. Un attaccante come lui, forse, merita un po' più di considerazione che da semplice alternativa.
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