- Calciomercato
- Redazione
archivio2018
In settimana aveva tenuto la cresta bassa, aveva smorzato i paragoni con i grandi campioni e aveva sottolineato quanto dovesse ancora continuare a lavorare. Patrick Cutrone, però, oggi nell'area di rigore della SPAL ha davvero ricordato un vecchio bomber rossonero, sempre in movimento, con una calamita al posto dei piedi, che si trovava sempre al posto giusto al momento giusto. Ovviamente si tratta di Filippo Inzaghi. Lui proprio a un paragone con Super Pippo aveva risposto fosse ancora troppo presto e forse ha ragione.
Eppure, oggi, due palloni toccati in area li ha trasformati in due gol. Nessun grande gesto atletico, nessuna grande azione, niente dribbling e niente conclusioni da gelare il portiere. Solo grande senso della posizione, grande rapacità, rapidità. Questione di "veleno". Il veleno di cui spesso parla Gennaro Gattuso in conferenza stampa, che vorrebbe avesse tutta la squadra. Patrick, da sempre, sotto questo aspetto è da esempio per i compagni. Si tratta pur sempre di un ragazzo del 1998, che quando entra in campo, che sia dall'inizio o a partita in corso, dà sempre l'anima e non molla mai.
Gattuso non ha mai nascosto l'ammirazione nei suoi confronti, ma oggi, proprio dopo una bella doppietta, vola basso e gli ricorda che c'è ancora tanta strada da fare. Sarebbe stato facile coccolarlo pubblicamente, invece Rino, come gli allenatori esperti, vola basso. Invece di elogiarlo, gli ricorda i difetti che ancora ha e lo stimola a lavorare di più. Il Milan ha tra le mani probabilmente un grande attaccante e se dovesse crescere ancora si potrebbe finalmente puntare a tutti gli effetti su di lui. I numeri, comunque, non mentono. Cutrone è l'attaccante che segna di più e, forse, sarebbe arrivato il momento di affidarsi a lui. Dopo tanti anni di ricerche, il Milan ha trovato finalmente il suo numero 9, anche se indossa il 63. Ma dopo tutto 6+3 fa 9.
TI POSSSONO INTERESSARE ANCHE:
© RIPRODUZIONE RISERVATA