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Domani è il “UEFA Day”, Milan con la carta nuovo socio

Yonghong Li Milan
Il Milan domani a Nyon, ma c'è poco ottimismo per la partecipazione alle coppe. L'asso nella manica può essere un accordo con un nuovo partner.

Stefano Bressi

Domani mattina il Milan partirà alla volta di Nyon per una delle più importanti trasferte europee degli ultimi anni. L'obiettivo è che non resti l'unica di questa stagione. I rossoneri si presenteranno davanti alla camera giudicante della UEFA per capire se potranno quantomeno giocare la prossima Europa League, conquistata sul campo. La delegazione del club che partirà per la Svizzera, scrive La Gazzetta dello Sport, sarà capeggiata da Marco Fassone e dall'avvocato Roberto Cappelli, che sarà responsabile della task force legale milanista. Presenti anche Valentina Montanari, direttore finanziario del club, e Umberto Lago, uno dei fondatori del Financial Fair Play. Il CFBC (Organo di Controllo Finanziario per Club) si esprimerà dopo 48-72 ore. In poche parole: entro il weekend dovrebbe essere emessa la sentenza. La sensazione è che ormai il Milan abbia poche speranze. L'unica speranza è che stavolta il Milan avrà qualche nuova argomentazione e, se non dovesse bastare, sarebbe pronto a ricorrere anche al Tas.

Prima di arrivare a questa situazione, il 15 dicembre la Camera Investigativa aveva respinto la richiesta di voluntary agreement; il 22 maggio il CFBC ha detto no a quella di settlement agreement. Nessun patteggiamento, dunque: il Milan è stato mandato a giudizio. I motivi dei due rifiuti erano stati sostanzialmente simili: in entrambi i casi erano state messe in luce alcune incertezze sul rifinanziamento nei confronti di Elliott e sulle garanzie finanziarie di Yonghong Li. Il fondo americano aveva prestato al Milan 303 milioni più gli interessi quando Yonghong Li ha acquistato il club. Ora lo scenario è diverso: , la cui liquidità verrà destinata proprio al rifinanziamento e non è escluso che il Milan non fornisca ai giudici un accordo di futura partnership entro tempi stabiliti. Inoltre il nuovo socio sarebbe destinato ad acquistare, col tempo, il pacchetto di maggioranza. E visto che sembra sia una persona con grandi capacità economiche si risolverebbero anche i dubbi sulle garanzie finanziarie.

Ma a oggi c'è Yonghong Li, su cui invece l'incertezza resta. Ecco perchè la strategia del Milan consisterà anche nello scindere le figure del Presidente e del club. I conti del Milan, a differenza di quelli del cinese, sono chiari e accessibili. La UEFA dovrebbe avere come unico interlocutore lo stesso Milan, e Fassone lo ribadirà. Bisogna valutare i bilanci e le violazioni del club, non di chi ne è a capo, il cui denaro investito è stato comunque sempre posto a documentazioni certificate. È stato così per tutti: dal Paris Saint-Germain all'Inter. Infine, il Milan vorrebbe far presente che è vero che con lo scorso mercato estivo è stata spesa una cifra importante, ma è altrettanto vero che adesso il valore della rosa è aumentato notevolmente. Tra l'altro, il business plan che sarà presentato non presenta i ricavi europei, così da non condizionare la corte. L'ultima clamorosa ipotesi è che il nuovo socio si dilegui improvvisamente, ma anche in questo caso esiste un'ampia testimonianza scritta sulle garanzie economiche e di continuità aziendale fornite da Elliott, che andrebbe a rilevare il club se Yonghong Li non riuscisse più a mantenere il proprio impegno.

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