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archivio2018
Se si dovessero raffigurare attraverso un grafico le prestazioni nella fino qui ancora corta carriera di Gianluigi Donnarumma, noteremmo dei vertiginosi sali e scendi. Passeremmo da picchi con partite al di sopra della media, caratterizzate da parate superlative, a preoccupanti cali di concentrazione che hanno condizionato il suo processo di crescita dell'ultima stagione e mezzo.
Su tutte è ancora un ricordo nitido nella mente dei tifosi del Milan, la brutta uscita che ha deciso il derby contro l'Inter di un mese fa. Un errore - - che, con l'aiuto di Musacchio, ha consentito a Mauro Icardi di decidere le sorti della stracittadina a tempo ormai scaduto. Eppure, Gigio ha dimostrato in questi anni di avere un potenziale incredibile, che nessuno può mettere in discussione. Riflessi superlativi, balzi disumani se si considera la stazza atletica. Ma anche errori banali, dovuti a sufficienza, distrazione o forse a dei limiti tecnici.
Imbarazzanti furono le papere commesse in finale di Coppa Italia a Roma contro la Juventus, segnale di come, probabilmente, la pressione gli abbia giocato un brutto scherzo. Con la maglia della Nazionale il discorso è diverso. Gigio, da quando Buffon ha disputato la sua ultima gara a marzo, ha sempre dimostrato di essere all'altezza di difendere i pali della porta azzurra. Anche nelle ultime uscite contro Portogallo, Ucraina e Polonia, il giovane portiere rossonero si è sempre contraddistinto per bravura, risultando costantemente uno dei migliori.
Ora, il match contro il Portogallo. A Milano. A casa sua. Quello stadio che nella gioia e nel dolore lo ha più volte abbracciato, ma anche voltato le spalle quando non si è dimostrato all'altezza. Il talento e l'età - soli 19 anni - sono dalla sua parte. Adesso sta a lui dimostrare il suo valore, cercando di riconquistare una volta per tutte a fiducia del pubblico di San Siro.
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