E’ un Milan di sinistra

"Prima di contestavate tutti, adesso Bonaventura e Calhanoglu stanno giocando con continuità è normale che stiano funzionando, stanno capendo che non devono stare sulla stessa linea, come si devono muovere. Poi Rodriguez può fare molto di più, ce l'ha nelle gambe e nella testa". Queste le parole del tecnico del Milan, Gennaro Gattuso, oggi nella conferenza stampa a Milanello in vista della sfida di domani pomeriggio contro la SPAL.

Dichiarazioni chiare, che ribadiscono come l'allenatore rossonero sia consapevole di come la catena di sinistra del Milan sia cresciuta in maniera esponenziale nelle ultime settimane e di come, invece, il terzino Ricardo Rodriguez può e deve fare di più.

CALHA E JACK - Il duo milanista sembra aver trovato le giuste misure in mezzo al campo, uno più arretrato, Bonaventura, l'altro più avanzato, Calhanoglu, ma che insieme stanno dimostrando una capacità di integrazione che soltanto qualche mese fa sembrava impossibile. La crescita fisica di entrambi, infatti, è stata la chiave di volta: giocando con più continuità, i due hanno memorizzato al meglio gli automatismi di centrocampo ed attacco, in modo tale da non essere più considerati dei doppioni l'uno dell'altro, ma complementari. In questo modo, Bonaventura riesce a giocare tra le linee, inserendosi in avanti e rendendosi molto pericoloso, mentre il turco può mettere alla prova le sue capacità balistiche e tecniche partendo dall'esterno per poi accentrandosi e tentare la conclusione. Niente male per uno che sembrava essere un oggetto misterioso.

RODRIGUEZ - La catena di sinistra si completa dell'esterno difensivo Ricardo Rodriguez, reduce dal problema intestinale che lo ha tenuto fuori nelle ultime due gare. Stagione in chiaroscuro quella dello svizzero, che alterna ottime prestazione ad altre anonime. Quello che ora gli chiede Gattuso è il salto di qualità, quello step in più che può rendere la sinistra rossonera devastante. Le capacità ci sono, ora è solo da recuperare la completa forma fisica, per poter continuare a volare e sognare una rimonta chiamata Champions League.

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