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ESCLUSIVA PM – Gerry Scotti: “Donnarumma? Era da cedere la scorsa estate”

Gerry Scotti (credits: GettyImages).
Il giornalista e tifoso rossonero, Gerry Scotti, ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni, dalla questione Donnarumma all'attualità del Milan.

Redazione

Intervista a cura di Andrea Bricchi

Raramente Gerry Scotti si racconta a microfoni aperti. Ancor più raramente lo fa parlando di Milan, sua grande passione da ben sessant’anni. Il celebre conduttore televisivo ha parlato, in una lunga intervista esclusiva ai microfoni di PianetaMilan.it, del momento rossonero, partendo dal tema del giorno, Gigio Donnarumma, fino a quello, più difficile da conoscere e dipanare, relativo alla situazione societaria.

Gerry, partiamo dalla questione legata a Donnarumma…

Scusami, ti fermo subito, entrando in tackle scivolato! La polemica su Donnarumma l’avrei chiusa l’anno scorso, non facendola nemmeno nascere, accompagnandolo dove voleva andare e prendendo i soldi che ci davano.

Cioè vorresti che fosse ceduto?

Nessuno, nel calcio moderno, può cambiare l’ineluttabile destino di una giovane promessa che vuole ambire a cose importanti. Dobbiamo renderci conto di questo: o sei un club che può fare da calamita e attirare questi giovani, come Real Madrid, PSG, Barcellona, Chelsea e City, altrimenti ci si deve rassegnare con serenità a lasciare andare le cose come vanno, senza combinare i casini che sono stati fatti.

Insomma: mi par di capire che avresti adottato la linea morbida, per evitare problemi?

L’affare Donnarumma è stato rimpolpato esageratamente. Si sapeva che era un anno transitorio e che quindi non si era risolto niente. Donnarumma andrà dove dovrà andare. Secondo me il ragazzo ha capacità straordinarie e aspettative di successi che, in questo momento, il Milan non gli può garantire. Questi sono momenti storici in cui la maglia conta sempre meno. Non ci sono più le bandiere, come una volta.

La proprietà cinese del Milan si è presentata con un mercato faraonico, facendo sognare i tifosi. Non ti sembra possibile, per il Milan, raggiungere i top club che hai citato prima?

Oggi come oggi, come potenzialità economica e tecnica, direi di no. È più facile che ci arriviamo con i risultati, la voglia, l’orgoglio e la determinazione di Gattuso. Stiamo facendo un miracolo con quello che abbiamo in mano. Ad oggi la classifica è l’unica possibile se uno – oltre che tifoso – è anche intenditore di calcio. Non possiamo né pretendere né sognare.

Credi al quarto posto e alla qualificazione alla Champions League?

Sì, un po’, poco. Non dobbiamo sbagliare più niente. Tutto quello che potevamo e dovevamo sbagliare, aggiunto alle sfortune come l’episodio di Benevento, è alle spalle. Sono sicuro che una delle squadre davanti a noi mollerà, sperare che lo facciano in due vorrebbe dire fare il gufo.

Quindi vedi un Milan al quinto posto?

Facciamo così, per essere milanisti veri: diciamo che l’ideale sarebbe che una mollasse e che una posizione la recuperassimo noi. Possiamo arrivare tra il quinto e il quarto posto, non è l’annata per sognare diversamente.

Giovedì il Milan cerca l’impresa a Londra: è possibile la qualificazione contro i Gunners?

Dovevamo vincere brutalmente a San Siro. Di questo Milan, che mi ha dato più di quanto mi aspettassi, la delusione più grande è stata quella con l’Arsenal. Dovevamo aggredirla da subito diversamente. Tutto è possibile, il pallone è tondo, ma dovevamo giocare diversamente qui a Milano.

Sei un amico storico di Berlusconi…

No, amicone storico no..

Riformulerò: conosci molto bene Berlusconi, come ha vissuto questa cessione? E che legami ha con l’attuale proprietà?

Lo conosco molto bene e da oltre trent’anni, questo sì. In casa Berlusconi e in casa Milan, non si faceva nulla senza che lui lo volesse. Se ha ceduto il Milan, l’ha fatto a malincuore. Penso sia stato uno dei passi più difficili della sua storia di uomo, imprenditore e tifoso. Penso che gli stia talmente a cuore che se le cose dovessero andar male – magari è una mia speranza – secondo me penserebbe di rimettersi in ballo.

Quindi addirittura potrebbe, in caso di mancato rifinanziamento, provare a riprendersi il Milan?

Conoscendolo, un pensiero ce lo farebbe di sicuro!

Domanda secca: chi vince lo Scudetto?

La Juve. E l’anno prossimo il Milan.

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