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La serata di ieri potrebbe aver cambiato in maniera importante le carte in tavola per il futuro del Milan. I rossoneri, infatti, sono sempre più lontani da Yonghong Li. Il presidente rossonero, ieri, non ha pagato i 32 milioni di euro previsti, versati invece dal fondo Elliott. Le ipotesi sono al momento tre: trovare un socio di maggioranza entro dieci giorni, rifinanziare Elliott (sempre entro dieci giorni), oppure abbandonare la barca rossonera. In questo caso, Elliott aprirebbe le trattative con i vari acquirenti interessati. Tra questi, la famiglia Ricketts, proprietaria dei Chicago Cubs, che ieri si è esposta con un comunicato ufficiale. I Ricketts, con i Cubs, sono arrivati ai vertici della MLB, la maggiore serie americana del baseball. Per parlare di questa famiglia e dei loro movimenti nello sport, la redazione di Pianetamilan.it ha intervistato in esclusiva Roberto Gotta, giornalista di Fox Sports e grande esperto di MLB, ma in generale degli sport americani.
Buongiorno Roberto. Ci aiuta ad inquadrare la famiglia Ricketts?
"Innanzitutto bisogna dire che i Ricketts sono una famiglia che ha fatto qualcosa di storico. Già quando acquistarono i Cubs dalla precedente proprietà, fecero qualcosa di storico. La promessa era di fare qualcosa per vincere, e in 7-8 anni sono riusciti a portare Chicago a vincere il titolo MLB, facendoli così andare sopra ogni sospetto, visti i movimenti fatti e la volontà di giungere al successo. La cosa positiva è che c'è un interesse diretto, sono appassionati, ma soprattutto hanno scelto una dirigenza ottima, puntando sugli uomini giusti, che li hanno condotti a vincere. Hanno dimostrato di saper fare bene le cose, comprando anche alcuni terreni attorno allo stadio: ora vogliono costruire una sorta di 'cittadella' intorno all'impianto".
A livello economico, possiamo parlare di una realtà solida? I tifosi del Milan possono stare tranquilli, qualora l'affare si concretizzasse?
"Assolutamente sì. In America, non hanno mai lasciato nessun dubbio economico-finanziario, non ci sono mai stati ritardi nei pagamenti. Possiamo parlare di una famiglia che è una garanzia. Il calcio, negli Usa, è in grandissima espansione, è un investimento della famiglia, non è un'avventura. L'esempio è quello dei proprietari dei Boston Red Sox, che sono entrati con alcune quote nel Liverpool".
Quali movimenti e metodi hanno adottato?
"Sono riusciti a vincere prendendo un general manager che scegliessi i giusti giocatori e i giusti manager. E' vero, hanno investito tanti soldi, ma lo hanno fatto in maniera intelligente. Pare quasi assurdo che abbiano vinto un solo titolo. Il meglio è stato premiato. Non c'è nessun pericolo per l'eventuale futuro del club, a Chicago - ad esempio - hanno mantenuto lo stadio originale, modificandolo e migliorandolo. A Milano la situazione sarebbe diversa, ma anche su questo fronte la situazione sarebbe interessante. Negli Usa, chi compra viene analizzato benissimo da ogni Lega, che sia la NFL, la MLB, la NBA o la NHL. In NBA, ad esempio, tempo fa bocciarono due imprenditori".
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