Dopo la sconfitta contro la Fiorentina e alla vigilia della sfida contro il Frosinone, la redazione di Pianetamilan.it ha contattato in esclusiva Carlos Passerini, giornalista del Corriere della Sera quotidianamente al seguito dei rossoneri.
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ESCLUSIVA PM – Passerini (CorSera): “Gattuso, ultimatum silenzioso. Mercato fondamentale”
Buongiorno Carlos. Visti i recenti risultati, si può parlare di crisi?
"Si può parlare di crisi profonda, il primo a dirlo ora è Gattuso. In altre occasioni, Gattuso aveva usato termini difensivi - come durante la crisi ottobre - mentre in questi giorni è stato molto esplicito. Non può nascondersi, in dieci giorni la squadra ha rovinato un mese e mezzo di lavoro, tra i pareggi con Torino e Bologna e le sconfitte con Olympiacos e Fiorentina".
Che inizio di stagione è stato per il Milan?
"Quest'anno l'andamento del campionato è molto lento. Ogni campionato il ritmo è diverso e segue dinamiche particolari. Quest'anno, tolta la Juventus, in tante arrancano. Queste difficoltà hanno consentito al Milan di continuare a restare in orbita quarto posto. Il Milan è lì perchè concorrenti come Roma e Lazio hanno fatto molta fatica. Questa squadra è da quarto posto quando ha tutti i titolari. Quando giocano le riserve - e ne bastano un paio - questa squadra non è da quarto posto. Ciò ci porta ad una considerazione: il mercato delle seconde linee, fatto la scorsa estate, non ha portato frutti, è stato totalmente inefficace. I riferimenti sono a Castillejo e Laxalt, sui quali il Milan non può fare pienamente affidamento".
Quanto rischia Gattuso? Saresti favorevole ad un suo esonero?
"Non amo cambiare gli allenatori, non mi piace vedere le teste tagliate. Gli allenatori hanno sempre responsabilità, ma ogni situazione è a sé. Ci sono alcuni alibi per Gattuso: ha avuto un'impressionante serie di infortuni, il mercato non l'ha fatto lui. La responsabilità della rosa è da condividere con Leonardo: è lui ad aver portato giocatori non utili alla causa, spendendo anche del denaro. E' sempre meglio tenere un allenatore, finchè non c'è una frattura con la squadra, portando avanti il progetto tecnico iniziale. Cambiare può portare a difficoltà ulteriori. A tratti, Gattuso ha dimostrato di essere un allenatore di buon livello, che può portare questa squadra al quarto posto. Non è inadeguato, e lo ha dimostrato quando aveva tutti i giocatori. Ma visto che tutti viviamo di risultati, queste due partite sono un ultimatum silenzioso: se non c'è una svolta contro Frosinone e Spal, il destino di Gattuso è segnato. A quel punto, se il Milan dovesse andare male anche in quelle due partite, anche io faticherei a difendere il tecnico".
Qual è il ruolo dove il Milan necessita di maggiori modifiche nel mercato di gennaio?
"L'emergenza in difesa è rientrata, quindi credo che non arriverà nessuno. Considerando anche le sanzioni Uefa, non si potrà spendere e spandere, ma puntare a operazioni precise. Non sarà un mercato facile, ma fondamentale. La corsa al quarto posto passa dal mercato di gennaio: perdere il treno per il quarto posto è un rischio serissimo. Ultimamente Gattuso ha modificato spesso l'assetto tattico, molto dipenderà da questo. Il centrocampo è sicuramente il reparto in cui bisogna intervenire con efficacia. Non dimentichiamo che arriverà Paquetà, anche se non è il giocatore di cui ora il Milan ha bisogno. Lo conosco molto bene, seguendo spesso il calcio sudamericano: mi piace moltissimo, ma è un calciatore tipicamente brasiliano ed è ancora un po' fragile. Ha grandi colpi, ma aspetto a dire che è pronto per il campionato italiano. Ad oggi serve un centrocampista che abbini quantità e qualità".
Chi è, allora, il profilo giusto per questo Milan?
"Il Milan gioca con due centrocampisti fisici: nel 4-4-2 c'è spazio per Kessié e Bakayoko, non considerando Montolivo, e questo è uno degli errori di Gattuso. Se il tecnico decidesse di tornare a tre, servirebbe un giocatore in grado di abbinare qualità in regia e fisicità. Davanti arrivano pochi palloni, manca gioco. Un giocatore che a me piace molto è Fabregas: è difficile, ma il Milan ci sta lavorando molto. Abbina qualità, fisicità, esperienza e leadership: Higuain non è quel leader che in molti si aspettavano. Fabregas è l'uomo perfetto, l'asse con il Chelsea è molto solido. Anche lo scambio Higuain-Morata è fattibile, pur essendo molto difficile. Sicuramente farebbe comodo anche una seconda punta, anche se vorrebbe dire togliere spazio a Cutrone, e questo mi spiacerebbe".
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