Intervista realizzata da Andrea Bricchi
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ESCLUSIVA PM – Zapelloni: “Li un mistero. Milan, gap troppo grande per la Champions”
Tra campo e sopratutto finanza, sono ore delicate per il Milan e soprattutto per il suo proprietario Yonghong Li, che potrebbe essere costretto a cedere il club di via Aldo Rossi al fondo americano Elliott. Per fare chiarezza su questa situazione e per guardare alle prospettive di breve e lungo periodo sui rossoneri abbiamo interpellato il vice direttore de "La Gazzetta dello Sport" Umberto Zapelloni, ecco cosa ci ha raccontato:
La figura di Yonghong Li e la sua situazione: "Non c'è quella chiarezza che si aspetterebbe quando si parla di una società importante come il Milan, bisogna però anche dire che, ad oggi, Mr. Li è anche riuscito a rispettare tutte le scadenze, magari ha faticato, ha fatto arrivare i soldi da strani paradisi fiscali, ma ha rispettato tutte le scadenze. Ci sono dubbi anche perchè Li non è famoso come il gruppo Suning, però la Cina è un paese ancora da scoprire e i suoi personaggi altrettanto, quindi un po' di mistero c'è, certo uno si aspetta che se qualcuno compra una società di calcio la sfrutti anche per mettersi in mostra, ma evidentemente non è questo il caso. , ma credo che dei dubbi ci siano anche all'interno dello stesso Milan, visto che continuano a uscire cose nuove. Fino adesso, però, il Milan ha cambiato proprietà, ha ripianato i debiti del passato, ha fatto un grande mercato e ci sono dei fascicoli passati sui tavoli delle procure, senza diventare inchieste, allontanando definitivamente l'ipotesi di un rientro di capitali di Berlusconi".
Il futuro del Milan, tra Elliott e Li: "Sicuramente Elliott ha in mano una carta importante perchè il rifinanziamento del prestito non è andato in porto e anzi si dice sussurra che Elliott metterà altri soldi nel Milan, anche Li fin qui è sempre riuscito a metterli, e perchè dovrebbe averlo fatto se poi non riuscisse a portare avanti l'operazione? Lui dei soldi fin qui li ha messi e resta la domanda a questo punto sul perchè avrebbe fatto questo? Poi è vero che il governo cinese ha bloccato gli investimenti all'estero e anche la stessa Inter ha visto i finanziamenti arrivare da Suning bloccarsi, questa potrebbe essere una spiegazione, ma l'alone di mistero rimane".
Il calciomercato: "Indipendentemente da chi sarà il proprietario del Milan tra qualche mese, che non dovrebbe avere ripercussioni sulla parte sportiva, i rossoneri non potranno fare un grande mercato perchè a breve finiranno nel mirino della UEFA e arriverà sicuramente una sanzione che potrebbe essere economica, ma anche sportiva, con l'impossibilità di fare mercato senza cessioni importanti. Se il Milan dovrà rinforzarsi avrà bisogno di qualche innesto, un centravanti che faccia gol con continuità, un centrocampista e dovrà sacrificare o Suso o Donnarumma, poi dipende dalle logiche del mercato".
La cessione di un big: "Se arrivassero 80 milioni per Donnarumma, avendo in casa Reina e dei poterti giovani è un sacrificio che si può fare, ma oggi c'è qualcuno pronto a fare follie per Donnarumma? Ha un grande futuro, ma ha un'esperienza internazionale ridotta al minimo, a Londra ha fatto grandi parate, ma anche grossa papera che ci resta negli occhi, ha bisogno di crescere con calma, non so se qualcuno spenderà certe cifre per un progetto di campione. La Roma per Alisson, uno dei migliori al mondo, ha speso 8/10 milioni, la Juventus per Szczesny ha speso 15 milioni, cifre non in linea da quelle che il Milan immagina di incassare per Donnarumma. Già arrivare a 50/60 milioni sarebbe una grande successo e Raiola dovrebbe fare un capolavoro, comunque non credo che il ragazzo voglia andarsene. A questo punto credo sia il Milan che lo vuole sacrificare, lui o Suso, per fare mercato, ma cedere lo spagnolo sarebbe un sacrificio importante a livello tecnico perchè poi dovresti prendere una punta e un altro Suso, un giocatore che riesce a spaccare le difese avversarie. Via Bonaventura assieme a Donarumma per non avere più nessun giocatore di Raiola in rosa? Una buona idea visti i rapporti tra Raiola e Mirabelli, ma con i 20/30 milioni di Bonaventura non si riuscirebbe a trovare un centravanti da 20 gol".
Il Milan dei giovani: "Questo non è più il Milan di qualche anno fa, quando se mancavano i soldi si passava da Arcore per incassare e andare sul mercato, sono anni che non è più così, adesso per crescere bisogna fare qualche sacrificio, poi si è visto che puntare sui giovani italiani può essere vincente. L'esempio è Cutrone che sta facendo molto più di quello che chiunque si sarebbe mai immaginato. Un discorso simile vale per la difesa, che potrebbe essere quella titolare della Nazionale se anche Calabria trovasse continuità".
La delusione Kalinic: "E' un giocatore che Montella conosceva bene e che ha spinto per avere, Kalinic è una delusione. Non è un giocatore da 20 gol, ma ci si aspettava qualcosa di più, almeno da un punto di vista dell'impegno, invece siamo arrivai addirittura a Gattuso che lo lascia fuori".
: "Aveva bisogno di tempo, ha ragione, ma se stai costruendo una squadra è difficile farlo se cambi formazione ogni domenica. Il Milan di Montella era una squadra che ancora non aveva un'identità, veniva cambiata troppo spesso la formazione e non sempre per motivi di condizione fisica. E' questo quello a lasciare perplessi perchè poi con Gattuso il Milan ha trovato un undici che è sempre quello e si è visto che certi meccanismi di difesa cominciano a funzionare, come anche certe sovrapposizioni, ad esempio con Calhanoglu che non si pesta più i piedi con gli altri, si sta costruendo su una formazione di base, cosa che Montella non era riuscito a fare. Io ho sempre sostenuto Montella, lo ritenevo un grande allenatore e per questo avevo il dubbio che fosse tutta colpa della qualità della rosa e invece Gattuso dimostra che gli acquisti non erano poi totalmente sbagliati e che Montella aveva le sue colpe che stanno nella preparazione fisica e nell'incapacità di trovare una formazione titolare o almeno un gruppo ristretto, se cambi ogni domenica è difficile trovare i meccanismi con tutti questi giocatori nuovi".
La corsa al quarto posto: "Quest'anno non credo che il Milan ce la farà, Roma e Inter hanno ripreso un ritmo importante, la prima è lontana, mentre la seconda ha superato il suo momento di crisi e poi c'è la Lazio che tra alti e bassi è sempre lì. E' vero che il Milan nel girone di ritorno ha iniziato a battere le squadre che le stanno davanti, ma il distacco accumulato nella prima parte dell'anno sia troppo grande, potranno arrivare in Europa League e togliersi una soddisfazione in Coppa Italia. Poi, dopo il grande mercato tutti avevamo indicato il Milan tra le prime quattro, ma l'inizio di stagione disastroso ha tagliato le ali al Milan. Juventus e Napoli hanno qualità decisamente superiori al Milan, Roma, Inter e Lazio hanno ancora qualcosa in più, il Milan deve fare qualche aggiustamento. Uno come Icardi che segna a raffica il Milan ancora non ce l'ha, poi magari vincono il derby e possono continuare a sognare, ma poi mancano ancora diverse partite, ma adesso arrivano due partite che potrebbero lasciare il Milan a zero punti in quattro giorni, sarà un momento complicato la ripresa del campionato".
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