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Marco Fassone, amministratore delegato del Milan, ha parlato così a Radio Rai Uno nel corso di Radio Anch'Io lo Sport:
Sulla rinascita del Milan: “Gattuso ha fatto le cose semplici, quelle che un allenatore con più esperienza di lui avrebbe fatto. Forse non ce lo aspettavamo neanche noi e dobbiamo toglierci il cappello davanti al suo lavoro. Devo fare i complimenti anche a Mirabelli che mi ha spinto a fare questa scelta”.
Su Cutrone e Gattuso: “Di Patrick si è parlato tanto, è una sorpresa e siamo stati bravi a tenerlo senza cederlo a nessuno. La cosa più sorprendente è però la velocità di Gattuso nel rendere la squadra motivata e capace di ottenere risultati. I ragazzi ci credono, le cose sono cambiate, vincere aiuta a vincere”.
Sui tanti italiani in campo: “Fa parte della filosofia che abbiamo trovato all'interno del club. Ci piacerebbe che le cose possano continuare così e siamo anche favorevoli all'inserimento di norme in tal senso. Ci sono tanti giovani che hanno le caratteristiche per potersi unire in futuro alla rosa dei grandi”.
Sulla corsa Champions: “Bisogna crederci perché nel calcio non bisogna mai dire mai. Da un lato ci vuole la prudenza del manager, dall'altro ci vuole l'ottimismo del gruppo che deve credere nelle imprese che paiono impossibili. I ragazzi hanno voglia, guardiamo lontano”.
Su Kalinic: “Ha avuto un'estate tribolata e si è allenato poco in estate. Nelle ultime prestazioni, nonostante gli infortuni, è stato recuperato. Anche ieri nel secondo tempo ci ha aiutato. Crediamo molto in Nikola nonostante l'esplosione di Cutrone. Ci sta che quando fai undici investimenti, un paio possano giocare al di sotto delle attese”.
Sulle questioni societarie: “Devo stare molto attento nella gestione del Milan, io rilevo che c'è una sorta di accanimento ad orologeria che è molto diversa dalle proprietà italiane. Li è un uomo d'affari cinese che gestisce il business in modo diverso dagli italiani. E' presente e ha investito delle cifre incredibili, non ci fa mancare mai niente. Io incrocio le dita e spero che le cose possano andare avanti così. Non mi manca né l'appoggio né altre cose. E' un presidente che sta in Cina e che gestisce un numero importanti di affari. I conti che ci ha presentato sono sempre stati a posto e spero che questo possa continuare”.
Sull’incontro con Fabbricini: “C'è stato un equivoco, ne ho parlato con Malagò. La FIGC ha tutti i numeri del Milan da tempo e ci sono tutti i documenti necessari in riferimento al club. Penso che il Commissario non volesse esprimere perplessità che non mi risulta ce l'abbia come commissario della Federazione”.
Sulla conferma di Gattuso: “Alla fine sono i risultati a portarci avanti. Con Rino c'è un accordo e un rapporto molto bello, soprattutto con Mirabelli. In questo momento per ragioni scaramantiche non vogliamo parlare di futuro e concentrarci sulla Lazio e poi sull'Inter. Ci ha dimostrato di essere un allenatore di talento e di avere le caratteristiche da grande tecnico. Se fosse così, sarebbe davvero difficile perderlo”.
Su André Silva: “Abbiamo scelto di prenderlo perché è riconosciuto come uno dei migliori talenti d'Europa. Sapevamo che avrebbe avuto bisogno almeno di un anno per crescere. Sta crescendo allenamento in allenamento e siamo nella convinzione che il prossimo anno sia il suo anno”.
Sul rinnovo di Romagnoli: “Nelle prossime settimane ci siederemo col suo agente, non era una priorità ma a breve ne parleremo”.
Su Donnarumma: “Io penso che il suo futuro sia qui. Ama il Milan ed è il futuro del calcio italiano. Ha festeggiato ieri 19 anni con 100 presenze in Serie A. La nostra volontà è tenerlo, speriamo che sia anche la sua volontà”.
Sul cambio in panchina: “Speravamo di andare avanti con Montella, ma c'è stato un momento a novembre in cui ci siamo accorti che investimenti non rendevano all'altezza di ciò che ci aspettavamo. Credevamo fortemente in questa squadra e non siamo intervenuti a gennaio. Parlando lungamente con Mirabelli, abbiamo deciso che Gattuso avrebbe potuto darci una mano”.
Su Berlusconi: “Il Presidente l'ha detto tante volte anche a me, lo ascolto perché è uno dei Presidenti che ha vinto più di tutti nel mondo. So che ne ha parlato personalmente anche con Gattuso, ma Rino è coerente. I risultati gli danno ragione. Il modulo lo sceglie lui nonostante i suggerimenti del presidente Berlusconi”.
Sul suo sogno: “Non voglio sognare troppo. Cerco in questo momento di restare indietro dalle critiche senza farmi illusioni. Spero che questa squadra continui a giocare bene convincendosi dei propri mezzi, pensando alla partita contro la Lazio, per giocarci la finale e poi, magari anche la Supercoppa".
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