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Marco Fassone, ex amministratore delegato del Milan, nell'intervista rilasciata al Sole 24 ore, ha parlato di Yonghong Li: "In cda si era deciso che nel caso fossero arrivati gli introiti cinesi, Mr Li avrebbe dovuto fare aumenti di capitale complessivi per 120 milioni. Mano a mano che passava il tempo gli introiti cinesi non arrivavano. Mr Li aveva messo 88 milioni di aumento. Ne mancavano 33 per arrivare a 120, quindi li ha anticipati Elliott come da accordi. A quel punto Mr Li ha preferito andare in default. Ha sorpreso anche me questa decisione".
Sui soldi dell'acquisto del Milan: "Ignoro da dove siano arrivati i soldi dell'operazione. Se fossero suoi o in prestito. Però nell'operazione con Fininvest erano coinvolti gli advisor più prestigiosi. Da Lazard a Rothschild e lo studio Gianni Origoni Ggrippo Cappelli. Perchè dovevo dubitare".
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