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Gattuso a ‘Milan TV’: “Mirabelli mi ha cambiato la vita. Ora programmiamo”

Gennaro Gattuso, allenatore del Milan, ai microfoni di 'Milan TV'
Gennaro Gattuso, tecnico del Milan, ha parlato ai microfoni del canale tematico rossonero al termine del match contro la Fiorentina: le sue dichiarazioni

Daniele Triolo

Gennaro Gattuso, tecnico del Milan, ha parlato ai microfoni del canale tematico rossonero al termine del match di San Siro contro la Fiorentina. Queste le dichiarazioni di Gattuso:

Sui suoi meriti per la stagione: "I meriti non li voglio, anzi, voglio ringraziare chi mi ha portato qua perché per come avevo iniziato la carriera è tutto inimmaginabile. Mirabelli mi ha cambiato la vita, il mondo, quei mesi con la Primavera sono stati fondamentali e mi hanno aperto un mondo diverso. Ora non stacco, bisogna programmare la stagione, già oggi a mezzogiorno mi sono incontrato con Fassone e Mirabelli. Abbiamo poche cose da fare ma quelle non possiamo sbagliarle".

Sull'attaccamento alla maglia di Çalhanoglu: "Non deve dimenticarsi il primo giorno che è entrato nel mio ufficio, era a terra in tutti i sensi. Nei momenti che pensa di essere il più bravo del mondo, non deve scordare quei momenti. Serve che continui a lavorare, perché si tocca con mano che con il lavoro ci sono questi risultati".

Sui giovani da pescare in Primavera: "La rosa della Primavera è migliorata molto, se vedo Tsadjout ora e ripenso a come stava dieci mesi fa sembra un'altra persona. Ma tutti gli altri come Bellanova, Tiago Dias, Brescianini e tutti gli altri sono cresciuti moltissimo. Poi bisogna metterli in condizione e farli entrare nei ritmi della prima squadra".

Sull'indossare la maglia del Milan: "Quando uno indossa la maglia del Milan, deve capire cosa ha indosso. Il Milan, insieme al Real Madrid, nel mondo ha un fascino incredibile e non dobbiamo scordarlo. Chi indossa questa maglia deve ricordarsi di tutto questo, e sudare. Ora abbiamo giovani interessanti, speriamo di rafforzala perché questa maglia ha scritto la storia. E lo dico sempre ai miei ragazzi, lo penso veramente. Quando affronti gli avversari, devono invidiarci perché siamo il Milan".

Su Joe Jordan: "Ci siamo abbracciati affettuosamente, gli ho chiesto scusa nuovamente ma in quel momento mi era partita la brocca".

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