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Gattuso a ‘Milan TV’: “Mirabelli mi ha cambiato la vita. Ora programmiamo”

Daniele Triolo

Gennaro Gattuso, tecnico del Milan, ha parlato ai microfoni del canale tematico rossonero al termine del match contro la Fiorentina: le sue dichiarazioni
00:55 min

Gennaro Gattuso, tecnico del Milan, ha parlato ai microfoni del canale tematico rossonero al termine del match di San Siro contro la Fiorentina. Queste le dichiarazioni di Gattuso:

Sui suoi meriti per la stagione: "I meriti non li voglio, anzi, voglio ringraziare chi mi ha portato qua perché per come avevo iniziato la carriera è tutto inimmaginabile. Mirabelli mi ha cambiato la vita, il mondo, quei mesi con la Primavera sono stati fondamentali e mi hanno aperto un mondo diverso. Ora non stacco, bisogna programmare la stagione, già oggi a mezzogiorno mi sono incontrato con Fassone e Mirabelli. Abbiamo poche cose da fare ma quelle non possiamo sbagliarle".

Sull'attaccamento alla maglia di Çalhanoglu: "Non deve dimenticarsi il primo giorno che è entrato nel mio ufficio, era a terra in tutti i sensi. Nei momenti che pensa di essere il più bravo del mondo, non deve scordare quei momenti. Serve che continui a lavorare, perché si tocca con mano che con il lavoro ci sono questi risultati".

Sui giovani da pescare in Primavera: "La rosa della Primavera è migliorata molto, se vedo Tsadjout ora e ripenso a come stava dieci mesi fa sembra un'altra persona. Ma tutti gli altri come Bellanova, Tiago Dias, Brescianini e tutti gli altri sono cresciuti moltissimo. Poi bisogna metterli in condizione e farli entrare nei ritmi della prima squadra".

Sull'indossare la maglia del Milan: "Quando uno indossa la maglia del Milan, deve capire cosa ha indosso. Il Milan, insieme al Real Madrid, nel mondo ha un fascino incredibile e non dobbiamo scordarlo. Chi indossa questa maglia deve ricordarsi di tutto questo, e sudare. Ora abbiamo giovani interessanti, speriamo di rafforzala perché questa maglia ha scritto la storia. E lo dico sempre ai miei ragazzi, lo penso veramente. Quando affronti gli avversari, devono invidiarci perché siamo il Milan".

Su Joe Jordan: "Ci siamo abbracciati affettuosamente, gli ho chiesto scusa nuovamente ma in quel momento mi era partita la brocca".

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