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Gennaro Gattuso, tecnico del Milan, ha analizzato così, ai microfoni di 'RaiSport', la vittoria per 2-0 dei rossoneri allo stadio 'Olimpico' di Roma: “La Roma ci ha messi in grande difficoltà e schiacciati ma ci siamo difesi bene. Soffrivamo, abbiamo sbagliato tanti passaggi linea-linea. Nella ripresa la partita è cambiata ma nel primo tempo la Roma ci ha creato difficoltà. Cutrone può migliorare: quando gli arriva la palla può far respirare meglio i compagni e tenerla. Il gol ce l'ha nel DNA ma ha anche ampi margini di miglioramento. Cutrone e Calabria firma mia? No, lo sono di tutti. Anche chi non gioca, che si allena anche per loro. Per me è anche difficile scegliere, a volte devo togliere chi ha segnato. Loro devono imparare dai più vecchi, sono giovani e possono limare qualche atteggiamento – ha detto Gattuso -. Non mi piace parlare tanto dei giovani: negli ultimi anni il mondo del calcio ha creato troppi mostri che si sono persi per strada. Si parla dopo trecento partite. Quando ho accettato di prenderla, sapevo che era una squadra forte. Ma non bastava, dovevamo fare reparto. Bisogna soffrire per giocare a calcio. Non mi interessa se vanno a mangiare insieme, ma in campo si deve parlare la stessa lingua ed essere fratelli. Anche a me in carriera è capitato di non andare d'accordo fuori dal campo con qualche compagno. Con me c'è una metodologia di lavoro precisa sulla parte atletica. Le partite si preparano negli ultimi due giorni, e per un'ora-un'ora e un quarto si pedala. Chi è stanco mentalmente abbassa il livello dell'allenamento. Per fare sport bisogna faticare”.
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