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Gattuso: “Ancelotti un maestro. Scudetto? Lontani ma cresceremo”

Gennaro Gattuso Milan
Gennaro Gattuso, tecnico del Milan, ha fornito interessanti spunti di riflessione nella conferenza di ieri a Milanello: le sue dichiarazioni più importanti

Daniele Triolo

Questa sera, alle ore 20:30, allo stadio 'San Paolo' di Napoli, si disputa , big match della seconda giornata del campionato di Serie A. La partita rappresenterà anche l'esordio stagionale del Milan di Gennaro Gattuso, che non ha giocato nella prima giornata contro il Genoa e, ieri, il tecnico rossonero, durante la di presentazione del match, ha fornito importanti spunti di riflessione, non soltanto in chiave tattica. Riassumiamo qui in breve quelli più significativi.

Sull'incrocio con Carlo Ancelotti: “Ci assomigliamo anche caratterialmente, è cambiato quando è diventato allenatore. Da giocatore in campo si trasformava, era un grintoso, uno che non mollava mai. Quando è diventato allenatore si è addolcito un po'. Quello che mi ha sorpreso di Carlo è stata la semplicità. Sembrava che recitasse, invece era proprio così. Da quando ho smesso di giocare, non ho mai sentito parlare male di Carlo, nemmeno da chi non giocava un minuto nella stagione. Riusciva a parlarti con il cuore in mano, non raccontava bugie, ha sempre avuto coerenza”.

Ed ancora, sul suo rapporto con Ancelotti: “È un maestro, io devo ancora mangiarne di pastasciutta. Conoscete tutti il rapporto che abbiamo. Ci siamo sentiti anche ieri mattina (l'altro ieri, n.d.r.), mi ha chiesto se avevo bisogno di mozzarelle. Ma speriamo di portare via qualche punto da Napoli. Ma il nostro rapporto è andato oltre a quello dell'allenatore e del calciatore. Non nego di avergli fatto diverse telefonate nei momenti di difficoltà. Ancelotti sta provando a cambiare, ma oggi il suo Napoli assomiglia ancora a quello di Maurizio Sarri”.

Sulle ambizioni stagionali del Milan: “Scudetto? Siamo ancora lontani ma, in prospettiva, se guardiamo l'età, forse ci possiamo arrivare. Oggi l'obiettivo è migliorare la posizione dell'anno scorso e lavorare duramente per conquistare il quarto posto”.

Sulla partita di Napoli: “Voglio vedere un Milan con grande personalità, che possa continuare a fare quello che facciamo, con grande personalità e coraggio. Non voglio vedere una squadra che si abbassa alle prime difficoltà”.

Sul suo rapporto con Leonardo e Paolo Maldini ed il 'peso' che le loro figure hanno sulla squadra rossonera: “C'è un grande rapporto. Con Leo ci sentiamo 2-3 volte al giorno e Paolo frequenta più Milanello. C'è grande schiettezza e rispetto. La cosa più importante è che tocco con mano che quando vengono portano ossigeno ed adrenalina. La squadra si gasa quando vede i nuovi dirigenti. Quando Paolo parla con i calciatori, vedo i ragazzi motivati. Se il Milan può tornare quello di una volta, servono programmazione e regole”.

Su Gianluigi 'Gigio' Donnarumma: “Lui e Pepe Reina si divideranno le competizioni. Può arrivare la consacrazione di Donnarumma, può diventare il portiere più forte al mondo. Se fa copia-incolla da Reina, per come interpreta il ruolo, per come si allena, per come si muove in campo e fuori, e non è un caso che negli ultimi 50 giorni sembra un altro portiere, e riesce a migliorare, può diventare uno dei più forti al mondo”.

Su Gonzalo Higuaín: “Era uno dei nomi che circolava, con la vecchia e con la nuova proprietà. Era un nome che era una priorità. Ma solo con lui non vinceremo nessuna partita, Gonzalo è uno dei dieci giocatori più forti al mondo, ma serve giocare da squadra. Poi dipende dalle stagioni, guardate André Silva: speriamo non succeda il contrario a Higuaín …”.

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