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Gattuso corre come Ancelotti: in ballo c’è la riconferma

Gattuso Milan
I prossimi due mesi saranno decisivi per il futuro di Gennaro Gattuso: da subentrato, solo Carlo Ancelotti è riuscito nell'impresa di restare al Milan

Daniele Triolo

L'edizione odierna del 'Corriere dello Sport – Stadio' ha pubblicato un interessante approfondimento sulla situazione di Gennaro Gattuso sulla panchina del Milan. Sarà lui, infatti, Rino, il top player in più di questa squadra d'ora in avanti, giacché la dirigenza, di fatto, ha chiuso il mercato di gennaio in entrata senza nemmeno averlo aperto.

Gattuso si giocherà, nei prossimi due mesi, una fetta importante della sua permanenza al Milan: per il 'CorSport', da domani, Cagliari-Milan, al 18 marzo, Milan-Chievo, dovrà dimostrare di essere l'allenatore giusto per il presente e per il futuro. Lo attendono 9 partite di campionato, di cui 5 fuori casa e soltanto 4 a San Siro, una doppia semifinale di Coppa Italia contro la Lazio, e, possibilmente, almeno due turni, ovvero 4 partite, di Europa League.

Se Gattuso riuscisse a tenere il suo Milan in corsa in almeno due competizioni su tre, a quel punto il suo futuro potrebbe colorarsi di rossonero anche per la stagione 2018-2019. Il contratto per guidare la Prima Squadra scade alla fine di questa stagione e, pertanto, il tecnico calabrese dovrà ottenere dei risultati positivi, in linea con le ambizioni del Diavolo, se vorrà emulare il suo mentore e maestro, Carlo Ancelotti.

Proprio l'ex tecnico, tra le altre, di Bayern Monaco, Real Madrid, Chelsea e PSG, infatti, è stato l'ultimo allenatore che, da subentrato, è riuscito a guadagnarsi la conferma sulla panchina rossonera: entrò, in corsa, nel novembre 2000, al posto di Fatih Terim, classificandosi quarto in campionato e dando così modo ai rossoneri di disputare la Champions League. Dopo di lui, le 'picconate' di Silvio Berlusconi non avevano risparmiato nessuno, da Clarence Seedorf a Cristian Brocchi, passando per Cesare Maldini e Mauro Tassotti.

Gattuso, quindi, ha una grande chance per invertire la tendenza e dimostrare a tutti che lui, in questo Milan, oltre che esserne stato una bandiera in campo, potrà diventarne anche il condottiero appena un passo fuori dal rettangolo di gioco.

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