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Gattuso cuore e gambe, ma anche tante idee. E quel retroscena …

Gennaro Gattuso, allenatore del Milan
Gennaro Gattuso ha dato nuova linfa vitale a questo Milan, ma oltre alla fisicità si sono viste tante belle idee in mezzo al campo

Patrick Iannarelli

Quando si pensa a Gennaro Gattuso, l'idea va alla grinta e a quel giocatore che ha impressionato tutti per strapotere fisico in mezzo al campo. Ma da quando è diventato allenatore, Rino ha dato quel qualcosa in più ai rossoneri. La Gazzetta dello Sport fa il punto della situazione e spiega come l'ex mediano rossonero abbia invertito la tendenza. Il calcio di Gattuso passa per tre parole chiave: cuore, gambe e idee di gioco.

Nel primo caso nessuno aveva dubbi. Ringhio metteva sempre il cuore oltre l'ostacolo, giocando delle partite al limite delle possibilità umane. Correva tanto, anche nei momenti di buio totale: una delle caratteristiche da dare ad una squadra senza più motivazioni.

Anche il fattore gambe è riconducibile al suo modo di giocare. Si corre nella giusta maniera, senza mai mollare. Al Milan serviva questo spunto, bisognava migliorare la condizione atletica: fino a qualche mese fa le gambe erano imballate e i giocatori si muovevano a fatica. Ora sembra essere tutto cambiato, con Gattuso la squadra corre e gioca. E nei momenti di poca lucidità il cuore e le gambe aiutano spesso.

Il terzo ed ultimo fattore è quello relativo alle idee. Molti addetti ai lavori hanno bollato Rino sin dall'inizio: le avventure di Palermo e Pisa non hanno sicuramente giovato alla reputazione dell'ex centrocampista. Ma da quando è arrivato sulla panchina del Milan, qualcosa è cambiato. In campo si vedono molte trame di gioco, a partire dalla difesa. Giocate semplici, senza troppi virtuosismi. E il calcio di Gattuso premia gli inserimenti e la velocità. Ma anche le giocate sulle corsie esterne, che stanno portando il giusto contributo.

La scelta di Mirabelli su Gattuso sembra aver dato i suoi frutti, almeno per il momento. E intanto spunta anche un altro aneddoto: il tecnico rossonero doveva legarsi alla Carrarese, a volerlo era lo stesso Gianluigi Buffon. A raccontare l'incontro è stato Fabrizio Lucchesi, che ha spiegato l'incontro con l'attuale tecnico rossonero. Infatti c'era già l'intesa, ma a quanto pare saltò tutto nell'estate 2015, prima del suo trasferimento a Pisa. "Era lui che doveva tirare fuori il meglio dagli altri e non viceversa. Vidi subito che ci riusciva benissimo e pensai: se lo sa fare con giocatori di qualità modeste figuriamoci che potrà fare con quelli bravi". Un'intuizione, quella di Lucchesi, confermata dai numeri di questo ultimo mese.

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