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Gattuso, il tecnico scuote Milanello: è il momento di rialzarsi

Gennaro Gattuso Milan
Gennaro Gattuso, nel corso della conferenza stampa di Milanello, ha dato spettacolo: l'allenatore prova a scuotere tutto l'ambiente rossonero

Salvatore Cantone

Come sottolinea La Gazzetta dello Sport, la conferenza stampa di ieri di Gennaro Gattuso, ha scosso ogni centimetro di Milanello. Il tecnico, infatti, si è sfogato sul momento vissuto dalla propria squadra, cercando di focalizzarsi su tutti i problemi che in questo momento ci sono nel centro sportivo di Carnago: gestione tecnica, giocatori, ambiente e società.

PUNIZIONE BENEVENTO - Questa conferenza stampa è il frutto di un mese in cui i risultati non sono arrivati. La figuraccia contro il Benevento è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, con l'allenatore che ha deciso di togliere ai giocatori i due giorni di riposo che erano previsti dopo la gara: "Non c’è stato nessun confronto, abbiamo toccato il fondo e ora dobbiamo assumerci le nostre responsabilità. Non mi sembrava il caso di lasciare due giorni liberi, abbiamo fatto una figuraccia e il primo responsabile sono io. Anche io avevo i biglietti per andare in Spagna, ma sono rimasto qui a lavorare. A qualcuno ha fatto piacere, ad altri no, per esempio a mia moglie. Siamo stati qui a lavorare, piaccia o no, del resto me ne posso anche sbattere".

SEGNALI - Inevitabile per Gattuso parlare anche della società e di Massimiliano Mirabelli, che negli ultimi giorni è stato messo in discussione: "Ha comprato 11/12 giocatori ed è vero che qualcuno ha reso meno delle aspettative, ma il suo lavoro non è da buttare, anzi, è il contrario. Chi doveva parlare lo ha già fatto e fortunatamente lo ha fatto. Qui il problema non è la questione Mirabelli, ma il fatto che ogni giorno esce qualcosa di diverso, per questo io non voglio leggere nulla, perchè attorno alla squadra lavorano 100 persone e io voglio mettere le mie energie in loro. La priorità è riportare questo club dove merita, con difficoltà, ci sono giorni in cui non so dove mettere le mani, ma in un modo o nell’altro tutti mi stanno aiutando. Il mio compito è solo vincere le partite e ci stavamo riuscendo. Prima eravamo tutti Brad Pitt, ora siamo dei mostri, ma non voglio alibi, perchè è facile dire ‘tanto non funziona nulla’, ma non funzionano così le cose. Noi in questo momento non dobbiamo farci riempire la testa con Mirabelli, il rifinanziamento e altre cose, a parlare è il campo e anzi, più vanno bene le cose in campo e meno spazio possiamo dare a chi si diverte a farci male".

MOMENTO DIFFICILE - Gattuso ha vissuto da giocatore tanti momenti difficili, e sa come uscirne: "Pressione? Quando alleni il Milan ci sarà sempre, non parlo di quello. Dobbiamo essere bravi a essere compatti, a dire qualche parola in meno ai giornalisti e vale per giocatori, allenatore e dirigenti. Le chiacchiere a questo punto ci portano solamente in un posto: all'inferno. Poi a fine stagione faremo i conti: la società giudicherà la media punti e deciderà cosa fare e non vale solo per me, anche per il direttore, il direttore della comunicazione, i giocatori, vale per tutti. Ognuno ha una responsabilità nel suo campo".

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