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Gattuso, non solo verticalizzazioni: la fase difensiva funziona

Gattuso Milan
Presentatosi con l'intento di giocare un calcio più offensivo, Gattuso ha dimostrato di saperci fare anche in difesa. Tenuta a bada la Lazio, non era facile

Stefano Bressi

Negli occhi dei tifosi del Milan adesso ci saranno sicuramente le due ottime prove contro la Lazio nel giro di tre giorni. A San Siro arrivava la squadra definita all'unanimità come la più in forma del campionato, quella che aveva il miglior attacco e in pochi avrebbero pensato che il Milan sarebbe riuscito a strappare una vittoria e un pareggio, tra l'altro disposte nel migliore dei modi (vittoria in campionato e pareggio positivo in Coppa Italia). Gran parte del merito va a Gennaro Gattuso, che è stato capace di impostare due partite diverse, indovinando in entrambi i casi le scelte.

Rino al momento della sua presentazione come allenatore del Milan ha parlato immediatamente di un calcio più verticale rispetto a quello messo in mostra fino a quel momento dalla squadra rossonera con Vincenzo Montella in panchina. Si può dire tranquillamente abbia mantenuto la parola a giudicare dalle ultime prestazioni. Anche con la Lazio il Diavolo è andato all'arrembaggio, unendo alla capacità di palleggio anche la pericolosità in fase offensiva, mettendo spesso in apprensione la Lazio.

Ebbene, Gattuso però ha dimostrato di non essere solo calcio offensivo. Anzi, come detto, ieri ha interpretato una partita totalmente diversa rispetto a quella di tre giorni prima. Ha deciso infatti di aspettare la Lazio, soprattutto nel primo tempo, e magari soffrire un po'. Perchè? Sapeva bene che l'importante sarebbe stato non prendere gol, in vista del match di ritorno. Così il Milan si è fatto schiacciare nella propria metà campo, tenendo i reparti molto vicini e lasciando solo le corsie laterali ai biancocelesti, creando densità in mezzo. Il risultato è stato una squadra capace di rispondere colpo su colpo alle offensive laziali. Perchè nonostante la Lazio abbia controllato il match per 70' (poi è uscito il Milan, alla ricerca dell'1-0 che sarebbe stato perfetto, e se Hakan Calhanoglu avesse segnato...) i rossoneri non hanno mai dato la sensazione di poter prendere gol da un momento all'altro. L'unica vera occasione per gli uomini di Simone Inzaghi è stata quella di Ciro Immobile con un grande riflesso di Gianluigi Donnarumma. Per il resto solo tiri dalla distanza e poco pericolosi. Non male considerando la pressione costante subita.

Eppure se i tifosi rossoneri provano a chiudere gli occhi e pensare al match d'andata in campionato contro la Lazio, ecco che la squadra compatta, organizzata, sicura e ben messa in campo da Gattuso lascia spazio a un'altra decisamente più caotica. La stessa Lazio, se non addirittura meno forte, con il Milan a settembre aveva passeggiato segnando 4 gol. Adesso, in tre giorni e in 180' ne ha fatto solo uno e a fatica. Il Milan ora sa difendere, non solo attaccare. Sa come concedere il tiro all'avversario (quella con la Lazio è stata la partita in cui i rossoneri hanno subito più tiri in stagione, ma non hanno preso gol). Insomma, il Milan è diventato squadra.

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