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Ieri pomeriggio, a San Siro, al termine di una bella gara, caratterizzata dalle reti di Hakan Çalhanoğlu, Patrick Cutrone, Ignazio Abate e Fabio Borini. Un successo importante nella corsa per un posto alla prossima Europa League ma, soprattutto, in vista della finale di Coppa Italia che i rossoneri giocheranno mercoledì sera, alle ore 21:00, allo stadio 'Olimpico' di Roma contro la Juventus.
Gennaro Gattuso, tecnico del Milan, quel trofeo lo ha alzato, da calciatore rossonero, nella stagione 2002-2003, ultima volta che il Diavolo ha messo le mani sulla coppa nazionale (doppia finale contro la Roma, 4-1 all'Olimpico, 2-2 a San Siro, n.d.r.). Dopo la partita contro il Verona, la Curva Sud ed i 50mila del 'Meazza' dei rivali di sempre e Gattuso, nel suo consueto giro tra televisioni e conferenza stampa, ha raccolto l'invito dei sostenitori: “Tutti noi vogliamo quella coppa, però ci troveremo di fronte una grande squadra – ha detto Gattuso, le cui parole sono state riportate dai quotidiani sportivi in edicola questa mattina -. La Juventus ha qualcosa in più, dovremo fare la partita perfetta, giochiamo contro una squadra che è protagonista da tantissimi anni, ma arriviamo bene a questo appuntamento”.
Gattuso ha parlato anche delle condizioni di Jesús Suso, uscito malconcio dopo un'ora di gioco per una ginocchiata di Mohamed Fares, spiegando come non si tratti di nulla di grave e, poi, analizzato il match disputato contro i gialloblu di Fabio Pecchia, da ieri matematicamente retrocessi in Serie B: “In settimana, durante gli allenamenti, avevo visto una squadra più libera e ne abbiamo avuto prova contro il Verona – le parole di Gattuso -. Perdere punti con le piccole è un problema che il Milan ha da qualche anno, è una questione di mentalità. Nel secondo tempo, abbiamo staccato la spina al 25' ed abbiamo fatto di tutto per farli segnare.
La chiosa di Gattuso è stata riservata ad uno dei giocatori più importanti nel suo assetto di gioco, ovvero il turco Çalhanoğlu, anche ieri autore di un gol e di una prestazione di livello: “E' un 10 atipico, abbina quantità a qualità, è un 10 che ci sta a pennello nel calcio moderno – ha dichiarato il tecnico calabrese -: è un valore aggiunto per questa squadra, ha grandi margini di miglioramento sia mentali sia fisici”. Ed il Milan, ora, si tiene ben stretto il suo gioiello.
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