Gattuso si sente traghettatore: unico obiettivo, risollevare il Milan

Questa sera, alla 'Ludogorets Arena' di Razgrad, il Milan di Gennaro Gattuso sarà per la gara di andata dei sedicesimi di finale di Europa League. Per il tecnico rossonero, subentrato a Vincenzo Montella sul finire del mese di novembre, sarà il secondo appuntamento da allenatore della prima squadra del Milan su un palcoscenico europeo: la prima assoluta non fu certamente una partita da ricordare, con i rossoneri sconfitti per 2-0 a Rijeka lo scorso 7 dicembre 2017 nell'ultima gara del girone di qualificazione del torneo continentale.

Da quel momento, però, il Milan sotto la gestione di Gattuso è notevolmente cresciuto: dalla serataccia in Croazia, seppur in un confronto ininfluente ai fini del passaggio del turno in Europa e con una squadra imbottita di seconda linee, infatti, i rossoneri hanno totalizzato 7 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte tra Serie A e Coppa Italia. Un rendimento totalmente differente rispetto ai mesi precedenti: sono arrivati pareggi importanti come quello di Firenze, o vittorie ancor più significative contro Lazio in campionato e nel derby contro l'Inter in TIM Cup.

Risultati che hanno favorito la crescita costante del gruppo, sotto il punto di vista del gioco e del morale: Leonardo Bonucci e compagni, ora, si muovono e giocano da squadra, si aiutano l'un l'altro, a Milanello sembra esserci tutto un altro spirito. E tutto questo, a sentire le interviste rilasciate in questi mesi dai calciatori rossoneri, grazie all'atteggiamento, propositivo e combattivo, dell'allenatore Gattuso, in grado di essere molto vicino a tutti i suoi ragazzi. Anche a chi gioca di meno.

Il merito di Gattuso, poi, è anche quello di aver rivitalizzato i singoli: Bonucci sembra rinato, Lucas Biglia gioca sempre e sempre bene, Hakan Çalhanoğlu comincia a far vedere le sue straordinarie qualità tecniche e Franck Kessié è tornato a brillare come ai tempi dell'Atalanta. Una rivalutazione totale del capitale investito da Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli nella scorsa sessione invernale di calciomercato, al punto tale che, in Via Aldo Rossi, si comincia a pensare di confermare Gattuso in panchina anche nella prossima stagione con un rinnovo di contratto fino al 30 giugno 2020 ed un robusto aumento dell'ingaggio. Attualmente, infatti, con soli 120mila euro annui, 'Ringhio' .

Naturalmente, così come accade per tutti gli allenatori, il suo futuro sarà legato ai risultati che, da qui in avanti, l'ex centrocampista rossonero riuscirà a conseguire. Una rimonta in campionato sulle prime posizioni appare forse improbabile (sebbene non impossibile), ma andare più avanti possibile nelle coppe è un obiettivo certamente alla portata di questo Milan lucido e rimesso a nuovo dal lavoro di Gattuso e del suo staff. Come l'ha presa la notizia Gattuso? Non benissimo, nel senso che, durante la di ieri sera a Razgrad, l'allenatore calabrese ha sottolineato come non si ritenga assolutamente la priorità di questo Milan, bensì soltanto una persona tanto fortunata da vivere un bellissimo sogno.

D'altronde, 13 anni da calciatore con la maglia rossonera, conditi da 468 gettoni e 11 gol in tutte le competizioni e ben 10 trofei all'attivo, pesano, eccome, sulla psiche di Gattuso, che sta vivendo “con orgoglio”, ma “male” tutti i complimenti che gli arrivano per aver fatto riprendere il 'suo Milan', e che non perde occasione per ringraziare Fassone e Mirabelli per l'opportunità concessagli. Una chance che si sta giocando alla grande, malgrado, come per sua stessa ammissione, “”. Le ombre di Antonio Conte, Carlo Ancelotti, Roberto Mancini sono sempre dietro l'angolo, ma Gattuso, con il suo lavoro, le sta diradando in maniera tale da far risplendere un bel sole su Milanello. Con l'auspicio che i risultati, alla fine, parlino per lui e per il suo grande amore, il Milan.

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