Quella di oggi non è stata una come tutte le altre per Gennaro Gattuso. Non solo era la prima dopo la sconfitta contro la Juventus e il pareggio nel derby, ma era anche la prima dopo aver rinnovato il contratto con il Milan. A questo punto, Rino, sarà il generale che dovrà guidare i rossoneri (almeno) per i prossimi tre anni, una grande soddisfazione, certo, ma che porta anche grandi responsabilità. La prima, è evidente, è chiudere al meglio la stagione. Da qui alle vacanze il "Diavolo" giocherà 8 partite di campionato e la finale di Coppa Italia e se provare a vincere quest'ultima è un obiettivo scontato, quasi ovvio, capire cosa fare del campionato non è affatto semplice.
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Gattuso, tra sogno e realtà un imperativo: “Milan, non mollare”
Il sogno Champions League, a questo punto, dista 8 lunghezze e due squadre da superare, tante forse troppe. Alle spalle dei rossoneri, invece, Fiorentina, Atalanta e Sampdoria corrono, nella speranza di tornare clamorosamente in corsa per un posto in Europa League. A dettare la linea, quindi, ci ha pensato oggi lo stesso Gattuso, sgomberando il campo da qualsiasi dubbio: "Vi preoccupate se molliamo ma ci stiamo giocando tanto, abbiamo tanti obiettivi, fino a che la matematica non ci condanna dobbiamo crederci, ci stiamo giocando l’Europa League. Non vedo il motivo per cui dobbiamo mollare" e ancora: " Fino a quando la matematica non ci condanna scendiamo in campo per crederci. Dobbiamo pensare a consolidare il posto in Europa League, non possiamo sbagliare nulla. Dobbiamo stare molto attenti e non mollare di una virgola”.
Parole quasi scontate, ma che c'è da scommetterci, il tecnico calabrese ripeterà ossessivamente, come un mantra, ai suoi giocatori "Non mollare di una virgola" poche semplici parole, che dovranno valere da qui a fine anno, poi si faranno i conti anche perchè, dopo il Sassuolo il Milan ospita il Napoli, prima di un quartetto composto da Torino, Benevento, Bologna e Verona. Vincere cinque partite e provare a fermare il Napoli per blindare l'Europa League (in modo da disinnescare in anticipo le ultime due partite contro Atalanta e Fiorentina) e tenere viva fino all'ultimo la fiamma della speranza per quello che è diventato, a tutti gli effetti, un sogno.
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