Sono passati 1437 giorni dall'ultima volta in cui il Milan ha giocato una partita a eliminazione diretta in Europa. Erano gli ottavi di finale contro l'Atletico Madrid, in Champions League. Inutile dire che fosse tutt'altro Milan. Anche perchè il Milan attuale è diverso persino da quello che circa due mesi fa andava a perdere in Croazia contro il Rijeka. Quella sera il mondo rossonero ha conosciuto un Gennaro Gattuso che non aveva mai visto: demoralizzato, quasi arreso. Quasi... Rino però non si arrende mai e oggi è di nuovo sereno, sorridente. Di certo è comunque concentrato, visto come sente lui le partite. Però sa di avere in mano una squadra che ha fatto enormi passi avanti. Se lo era prima, adesso è ancora di più un sogno per lui poter guidare il Milan, nonostante gli costi tanta fatica e tensione, scrive La Gazzetta dello Sport. Il Milan viene da otto risultati utili consecutivi e Gattuso sa bene quanto lavoro ci sia dietro e ammette i progressi fatti dai suoi ragazzi. Eppure non vuole complimenti, vuole solo lavorare. Sa di essere in bilico, ma si mette in secondo piano: preferisce i risultati del Milan a quelli personali.
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Gattuso, un sogno faticoso
Gattuso non molla un millimetro, come non lo mollava in campo, e porta un po' di quello spirito del vecchio Milan in questa nuova squadra: non si sceglie quale competizione giocare, si affrontano tutte al massimo e si vede dove si arriva. Il Milan ha trovato continuità e per questo non ha senso cambiare adesso. La formazione sarà confermata quasi in blocco, perchè Rino vede una buona condizione fisica. Le scelte di formazione, dunque, non sono un problema, anche se si sente un po' in colpa per chi gioca meno come André Silva. A farlgi perdere il sonno è lo studio degli avversari. Il Ludogorets non va sottovalutato, è la parola d'ordine. Missione: continuare a giocare ogni tre giorni e vivere questo faticoso sogno.
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