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Gennaro Gattuso, tecnico del Milan, ha centrato ieri a Razgrad il suo nono risultato utile tra campionato e coppe con : una vittoria, la sua prima da tecnico rossonero in campo europeo, griffata da Patrick Cutrone, Ricardo Rodríguez e Fabio Borini. Un successo, largo, che ha premiato le scelte dell'allenatore calabrese, che aveva deciso di affidarsi alla formazione 'titolare' anziché optare per un robusto turnover, che però non la ha pienamente soddisfatto.
Gattuso, infatti, nel consueto giro di interviste televisive del post-partita, ha commentato così la prestazione dei suoi ragazzi: “Abbiamo avuto un approccio troppo leggero, abbiamo perso troppe palle in uscita. Nei primi venti minuti c’è stata troppa sofferenza e questo con la Sampdoria, domenica sera, non potremo permettercelo. Il risultato è bugiardo, ”, si può leggere sull'edizione odierna de 'La Gazzetta dello Sport', a testimonianza di quanto il tecnico sia un perfezionista nel lavoro e conscio di come non debbano venire mai meno attenzione e concentrazione nell'arco di tutti i 90'.
Sul 'Corriere dello Sport – Stadio', però, è possibile leggere anche come Gattuso abbia fatto i complimenti ai suoi giocatori, in grado di uscire con il massimo risultato da Razgrad nonostante un approccio alla gara non propriamente consono. L'allenatore si è dilungato anche a parlare dei singoli, elogiando la prestazione di Alessio Romagnoli (“”) e Patrick Cutrone, autore del gol del vantaggio del Milan e bravo a procurarsi il rigore del raddoppio siglato da Ricardo Rodríguez. “Lui, così come Romagnoli e Davide Calabria – ha dichiarato – possono dare tanto anche alla maglia azzurra, anche se Luigi Di Biagio non ha bisogno dei miei consigli”.
Intanto, però, i risultati parlano per lui. Gattuso è sempre più candidato unico per una conferma sulla panchina rossonera anche per la prossima stagione. L'etichetta di traghettatore, quindi, sta per essere staccata dalla giacca di Rino? Lui ha replicato così: “Vivo tranquillamente questo momento: per me è bellissimo allenare questa squadra a quarant'anni e penso di avere tanto da imparare. Vediamo come andrà a finire, ma l'importante non è se Gattuso rimane o va via. L'importante è il Milan. Mi è stata data una grande possibilità e senza la fiducia di Massimiliano Mirabelli e Marco Fassone per me era impensabile sedermi su questa panchina. Per me è un grandissimo onore ed un sogno: ”.
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