LA PARTITA
Un pareggio che fa male, quello ottenuto in rimonta dal Milan sul campo del Cagliari. I rossoneri avevano una grande occasione per fare un balzo in avanti in classifica, invece hanno addirittura rischiato di perdere contro un avversario ampiamente alla portata, ma più aggressivo, specie nella prima mezz'ora di gioco. A poco è valso il primo gol in rossonero di Gonzalo Higuain, che poi ha lasciato lo stadio scuro in volto per la delusione. "La Gazzetta dello Sport" in edicola questa mattina ha individuato le tre chiavi del match, eccole:
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LUCI E OMBRE
—Proprio come a Napoli, contro gli Azzurri di Carlo Ancelotti, il Milan non è riuscito a dare continuità alla prestazione e ha regalato diversi minuti agli avversari. Se al San Paolo il "Diavolo" era crollato nella ripresa, alla "Sardegna Arena" il Milan è sceso in campo senza la giusta concentrazione, regalando al Cagliari una rete e almeno mezz'ora di gioco.
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PAVOLOSO
—Leonardo Pavoletti per il Cagliari è molto più che un attaccante, "è uno schema". A scriverlo questa mattina è la "Rosea" che spiega l'importanza dell'ex Napoli e Genoa per i rossoblu. Il gioco del Cagliari è passato sempre da lui, con la squadra di Maran che si è appoggiata a lui in sette occasioni su dieci per organizzare la manovra e far risalire la squadra.
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SINISTRA DA RIVEDERE
—Tanti i problemi del Milan ieri, tra questi uno dei più evidenti è stata la difficoltà nel creare gioco sulla sinistra. Bonaventura "confusionario" ha sbagliato in due occasioni dei gol ampiamente alla portata, mentre Hakan Calhanoglu è apparso "timido e troppo fuori dal gioco". Non è un caso che entrambi siano stati cambiati da Rino Gattuso e che il Milan, con Castillejo e Bakayoko sia sembrato più incisivo in quella porzione di campo.
Qui invece puoi leggere al termine di Cagliari-Milan.
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