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Gazzetta – Elliott, ecco il piano per il Milan

Mirabelli Fassone Milan
Oggi Consiglio d'Amministrazione per rimuovere Yonghong Li, in futuro un socio di minoranza. Elliott ha anche una nuova strategia in vista del TAS

Daniele Triolo

'La Gazzetta dello Sport' in edicola questa mattina ha fatto . Oggi, infatti, giornata importante per i colori rossoneri: nel pomeriggio, ore 16:30, , ovvero Yonghong Li, David Han Li, Xu Renshuo e Lu Bo in quello che si annuncia un CdA lampo ma cruciale, perché segnerà la fine dell'epoca cinese in Via Aldo Rossi ed avvierà, formalmente, quella del fondo Elliott Management Corporation alla guida della società meneghina.

Lo scarso curriculum dell'ex azionista di maggioranza verrà rimpiazzato da quelli, decisamente più noti e corposi, di Paul Singer, fondatore di Elliott, e del figlio Gordon, grande appassionato di calcio e tifoso dell'Arsenal, a capo dell'ufficio londinese del fondo di investimenti dal 2009. Non è escluso, secondo la 'rosea', dunque, che possa essere proprio quest'ultimo, nel corso dell'assemblea dei soci prevista per sabato 21 luglio alle ore 9:30, ad essere nominato nuovo Presidente del Milan, .

Potrebbe comunque essere Gordon Singer, giovedì prossimo, a presentarsi al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) di Losanna in rappresentanza della proprietà del Milan per scongiurare il rischio che al Diavolo venga confermata la squalifica per un anno dalle competizioni europee. Intanto, ieri, a Londra, l'attuale amministratore delegato del Milan, Marco Fassone, è stato ricevuto negli uffici londinesi di Elliott: chiacchierata cordiale, ha sostenuto 'La Gazzetta dello Sport', durante la quale si è parlato di questioni finanziarie e condiviso la strategia in sede di campagna acquisti per il Milan.

Il suo ruolo di A.D., almeno per il momento, : alla fine del mercato, poi, si vedrà. In caso contrario, la sua poltrona potrebbe andare ad un manager internazionale di comprovata esperienza. Stessa 'sorte', poi, dovrebbe toccare al direttore sportivo del Milan, Massimiliano Mirabelli, che, a quanto pare, avrà a disposizione un budget di 35-50 milioni per il mercato estivo. Oltre, ovviamente, al ricavato delle cessioni che non servirà per ripianare il bilancio.

Elliott, infatti, come prima cosa, per la copertura degli anticipi (tipo, ad esempio, il riscatto dal prestito di Franck Kessié) ed altre spese già messe in preventivo. Sul Milan, dunque, arriverà ad investire qualcosa come 500 milioni di euro, incluso il prestito mai rimborsato da Yonghong Li. Naturale pensare come, quando deciderà di rivendere la società, faccia partire aste dai 600-650 milioni in su. Intanto, però, il fondo USA sta pensando anche ad una nuova strategia per il ricorso del Milan al TAS.

Punterà, in prima istanza, a dimostrare come sia avvenuta continuità aziendale nonostante il default del precedente proprietario. Poi, inedito, vorrebbe convincere la UEFA a rinunciare al giudizio, tecnicamente ad “aderire alle richieste dell'appello”. Si arriverebbe, in questo caso, ad un “consent award”, ovvero ad un accordo tra le parti. La partita, però, appare in salita. Non si esclude, infine, ha concluso la 'rosea', l'apertura futura ad un socio di minoranza per il Milan:

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