- Calciomercato
- Redazione
archivio2018
'La Gazzetta dello Sport' in edicola questa mattina, parlando del Milan, ha spiegato come, qualora venisse confermata anche oggi dal Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) di Losanna , i rossoneri accuserebbero un colpo al cuore ed uno al portafogli.
Perché, se da un lato, non giocare in Europa appesantirebbe l'anima dei tifosi rossoneri, già messa a dura prova da un'estate particolarmente difficile, dall'altro tale decisione avrebbe una ricaduta negativa sui conti del club di Via Aldo Rossi. Impossibile, secondo la 'rosea', stabilire oggi una cifra definitiva, ed i 20 milioni di cui si è parlato nei giorni scorsi sarebbero soltanto meramente indicativi.
Si può ipotizzare, però, un range credibile con una forbice inevitabilmente ampia. La UEFA, ha spiegato 'La Gazzetta dello Sport', per questa edizione dell’Europa League, stanzia un totale di 560 milioni di euro. Quelli da dividere tra le squadre qualificate ai gironi sono 140, ossia 2,92 milioni a testa. Poi ci sono i premi per ogni vittoria (570mila euro) e ogni pareggio (190mila, con gli altri 190mila non assegnati da ripartire con quote proporzionali al numero di successi nel gruppo). Chi vince il girone incassa un milione di euro, chi arriva secondo la metà, 500mila euro.
Poi, ovviamente, ci sono i premi per il passaggio dei turni ad eliminazione diretta. Non vanno dimenticati, inoltre, altri parametri che concorrono a formare la somma: il ranking dell’ultimo decennio con la divisione degli 84 milioni in base ai coefficienti e soprattutto il market pool, la variabile che fa davvero la differenza. È una torta da 168 milioni e viene distribuita in proporzione a ciascun mercato televisivo, prima che tra le partecipanti di ogni federazione. Dove porta tutto questo mare di possibilità? Per la 'rosea', ad un ricavo minimo di 10 milioni, calcolato sul market pool più basso e col pieno di sconfitte. E a un massimo di poco inferiore ai 50, in caso di conquista della coppa.
A tutto questo, andrebbero poi aggiunti gli incassi da stadio (nella scorsa stagione i match del girone sono valsi al Milan circa mezzo milione) e gli eventuali bonus concordati con gli sponsor in caso di presenza nelle coppe. Ultimo aspetto, ma forse il più importante: il danno d’immagine che colpisce il marchio quando perde visibilità europea. Il valore aziendale ne risente, il calo degli ultimi anni è dovuto anche a quello, oltre che ai bilanci negativi. Ecco perché, al TAS, il Milan cercherà di ribaltare il verdetto UEFA negativo: .
SEGUICI SU: /// /// /// ///
© RIPRODUZIONE RISERVATA