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Gazzetta – UEFA-Milan, è durissima: Diavolo un anno senza coppe?

Yonghong Li Fassone Han Li Milan
Milan ascoltato ieri a Nyon per due ore dalla UEFA, ma nessun passo in avanti. Oltre all'esclusione dall'Europa League, possibile multa ed altre richieste

Daniele Triolo

Secondo 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola la strada che dovrebbe (avrebbe dovuto?) portare il Milan in Europa, al momento, appare buia e confusa. Ieri mattina a Nyon, ha ricordato la 'rosea', si è svolta infatti l'udienza del club rossonero presso la Camera giudicante dell'Organo di Controllo Finanziario dei Club di calcio per il reato di violazione dei parametri del Fair Play Finanziario nel triennio 2014-2017.

Il Pubblico Ministero, in questo caso la Camera investigativa della UEFA, , conquistata sul campo con il raggiungimento del sesto posto nell'ultimo campionato; l'arringa difensiva della società meneghina era costituita di un dossier di 25 pagine già inviato a Nyon nei giorni scorsi. I cinque Giudici, presieduti dal portoghese José Narciso da Cunha Rodríguez già da ieri pomeriggio, poi, si sono riuniti in consiglio.

La decisione, per 'La Gazzetta dello Sport', . Al massimo lunedì, anche se sembra improbabile che si vada alla prossima settimana. Secondo l'accusa, il Milan non avrebbe prodotto nuove motivazioni per 'giustificare' una pena più leggera. Resiste l'incertezza ai vertici societari, così come resistono conti non proprio virtuosi ed il dubbio sul rifinanziamento del debito con il fondo di investimenti statunitense Elliott Management Corporation: condizione, questa, che la Camera investigativa aveva sottolineato per ben due volte nel momento in cui ha negato al Milan dapprima il Voluntary Agreement quindi il Settlement Agreement.

Alla prova d'appello di ieri, ha scritto la 'rosea', il Milan si sarebbe preparato “”. Motivi per i quali la UEFA, addirittura, potrebbe inasprire la sua sanzione: oltre all'esclusione di un anno dalle coppe, infatti potrebbe arrivare una multa o una 'condizione di rientro', vale a dire una 'prova da superare' dopo un anno di forzato riposo dalle coppe se il Diavolo vorrà tornarne a farne parte.

Il Milan, ovviamente, si è difeso, in sostanza su tre punti: porsi davanti alla Corte come unico interlocutore, tralasciando il proprietario e Presidente Yonghong Li che, per quanto indecifrabile, ha fin qui sempre onorato i propri impegni; le perdite della società, per quanto certificati, restano tollerabili e sostenibili, giacché, al contempo, è stato aumentato il valore patrimoniale del gruppo; sulla questione rifinanziamento il Milan ed Elliott hanno prodotto un documento congiunto per attestare qualora Yonghong Li venga meno ad i suoi impegni economici, garantendo, di fatto, il futuro del club rossonero. Milan che, intanto, stringe i tempi per l'ingresso di un nuovo socio:

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