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Attraverso le pagine odierne dell'edizione di 'Tuttosport', viene rispolverata una delle pagine più nere della storia del Genoa: "La stella negata al grande Genoa". Secondo il 'The Guardian' viene definita come la più grande ingiustizia del calcio mondiale. Correva l'anno 1925, quando i tifosi del Genoa si videro scipparsi lo Scudetto ai danni del Bologna dopo ben 5 finali. Le prime due - grazie alla testimonianza di Enrico Sabatini, dirigente dei felsinei ai tempi - terminarono 2-1, con una vittoria a testa. Si giocò la bella: la cosiddetta partita incriminata.
Era il 7 giugno 1925, quando il Genoa in vantaggio per 2-0 subì l'invasione di campo dei tifosi del Bologna (per la maggior parte camicie nere). L'arbitro a fatica riuscì a far riprendere il match, che poi terminò in pareggio. In Federazione non diedero la vittoria a tavolino ai liguri, ma la fecero rigiocare. Leandro Arpinati, gerarca fascista di Bologna e amico personale di Mussolini, ebbe molta influenza sulla scelta della Federazione.
La quarta gara si giocò a Torino e terminò 1-1, mentre la quinta si giocò a Milano il 9 agosto del 1925 alle 7.00 del mattino. Una sede tenuta segreta fino all'ultimo, ma che il Bologna, al contrario, conosceva sin dall'inizio. Quella finale vide il Bologna vincere e in seguito conquistare il titolo nazionale contro l'Alba Roma.
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