Federico Giunti, ex allenatore del Perugia ma, soprattutto, compagno di squadra di Gennaro Gattuso da calciatore proprio nella squadra umbra e nel Milan, ha rilasciato un'intervista a 'La Gazzetta dello Sport' nella quale ha parlato delle capacità del tecnico calabrese.
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Giunti: “Basta critiche, Gattuso diventerà un grande”
“È l’uomo giusto per questo Milan - ha dichiarato convinto Giunti -. È sempre in discussione perché è arrivato dopo profili simili al suo, da Clarence Seedorf a Filippo Inzaghi e Cristian Brocchi, in un Milan che non vince da un po’: si pensa sempre che la svolta possa darla solo un allenatore già affermato, alla Antonio Conte. Invece il nuovo Conte potrebbe essere proprio Rino”.
“Per fare il salto di qualità gli serve anzitutto la fiducia – ha proseguito l'ex centrocampista, 54 presenze ed un gol, nel derby, in maglia rossonera dal 1999 al 2001 -: va lasciato lavorare in serenità, e sono certo che Leonardo e Paolo Maldini gli faranno da scudo nei momenti più difficili. E poi la continuità di risultati”.
Per quanto riguarda le doti di Gattuso, ecco l'opinione di Giunti, che, con il Milan, ha vinto lo Scudetto con Alberto Zacccheroni: “La sua dote migliore è la tenacia, suo punto forte anche da calciatore. Quando è subentrato a Vincenzo Montella è stato formidabile a gestire le difficoltà iniziali ed entrare nella testa dei suoi ragazzi”.
Quindi, il parere sul Milan di Gattuso: “Se mi piace? Assolutamente sì! Rino allena un club che storicamente ha sempre giocato un bel calcio e lui sta cercando di mettere in pratica il dogma. Il Milan di oggi è propositivo e non butta mai via palla: cercano di costruire già da dietro e occhio, perché una volta superato il primo pressing ci sono giocatori in grado di fare la differenza dal centrocampo in su, basti pensare ai gol di Giacomo Bonaventura a Napoli o Franck Kessié contro la Roma. E poi c'è Gonzalo Higuaín, un terminale offensivo da big, l'ideale per il 4-3-3 di Gattuso perché dialoga con mezzali ed esterni”.
Per Giunti, il Milan è dunque più competitivo di un anno fa e se la giocherà per il quarto posto. Anche se, tornando indietro di vent'anni, ha ammesso di non aver mai pensato di vedere Gattuso un giorno in panchina. “Ma è una persona capace e intelligente, ha saputo sfruttare le sue qualità – ha concluso -. D’altra parte, se stava in un centrocampo con Andrea Pirlo, Seedorf e Ricardo Kakà non era solo per cuore e grinta...”.
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