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Allievo e maestro uno di fronte all'altro. In palio i tre punti. Il momento era atteso da circa un mese, quando alla presentazione dei calendari è stata sorteggiata Napoli-Milan già alla seconda giornata, diventata prima per i rossoneri. Destino. Gennaro Gattuso contro Carlo Ancelotti sabato sera al San Paolo. Per la prima volta si affrontano da allenatori. . I rossoneri vogliono iniziare sicuramente con il piede giusto e sfare il tabù Napoli, visto che al San Paolo non vincono ormai dal 25 ottobre 2010, 2-1, e Rino era ancora in campo.
Gattuso ha, da sempre, un modo di vivere tutto suo la partita. Da giocatore ad allenatore non l'ha cambiato molto, scrive Tuttosport. Li vive al massimo della tensione, in modo viscerale, con il tono di voce costantemente alto come per telecomandare i suoi uomini. Ancelotti è il suo opposto: pacato, di certo non tarantolato nell'area tecnica, poche parole. Due opposti che però si attraggono, come dimostra il rapporto unico che hanno stretto da quando Ancelotti lo allenava al Milan. Ora si affronteranno, sempre da amici. L'allievo deve dimostrare a tutti, maestro compreso, di aver studiato e di essere pronto a sedersi in cattedra.
Che Ancelotti sia uno dei suoi maestri più importanti lo dimostra anche il fatto che il sistema di gioco è praticamente identico. 4-3-3 per entrambi, anche se con qualche sfumatura diversa. Il Napoli è ancora influenzato da Maurizio Sarri, anche se già con la Lazio si è vista molta più verticalità. Gattuso invece ha basato proprio sulla ricerca della profondità e sull'ampiezza il suo modo di giocare. Per entrambi sono molto importanti gli inserimenti delle mezzali. Idem la pressione sui portatori di palla fin dall'avvio dell'azione. Per sapere chi avrà la meglio bisognerà aspettare sabato. Della sfida ha parlato una vecchia conoscenza di entrambi: Mauro Tassotti.
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