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In occasione della premiazione della Hall of Fame del calcio italiano a Firenze, ecco alcune dichiarazioni dell'ex campione del Milan, Ruud Gullit, come riportate da gianlucadimarzio.com.
Il cambio di look: "La vita è come un libro, per questo ho deciso di tagliarmi le treccine. E' bello avere la notorietà, ma in certe occasioni è importante avere anche una vita privata".
Sulla dedica del "suo" Pallone d'Oro: "Decisi di dedicarlo a Nelson Mandela per tutte le sue battaglie. Un calciatore non deve pensare solo a giocare bene, ma deve pensare anche a dare una mano a chi è meno fortunato".
Sull'Italia e l'amico Costacurta: "Faccia da angelo e diavolo in campo. L'Italia mi ha insegnato tanto, devo solo dire grazie. Ho visto una grande passione di apprezzare la bellezza delle cose. Quando giocavo io, la Serie A era il massimo e il top al mondo, sono onorato di ricevere questo premio".
Sui suoi anni al Milan: "Tanta era la pressione, era difficile goderci le vittorie. Avevamo fame, sempre. Soltanto dopo ho capito l'importanza di quello che avevamo fatto. Abbiamo capito di essere forti in quel 5-0 al Como in 10 contro 11, non era cosa usuale in Italia. Lì c'è stato il cambio di mentalità, spero che il Milan rinasca e torni a vincere".
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