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Ha pensato un po' nel corso di questa estate, Marek Hamsik. Lo slovacco , dopo tanti anni, ma alla fine ha deciso di non abbandonare gli azzurri, almeno per un altro anno. Hamsik si sente a casa ed è per questo che ha deciso di presentare la propria autobiografia proprio a Castel Volturno. Occasione in cui ha affrontato diversi temi, parlando anche degli obiettivi del Napoli, a pochi giorni dal match contro la Fiorentina.
Proprio la gara con i viola lo scorso anno ha fatto crollare il sogno Scudetto. Sogno che si ripresenta puntuale quest'anno. Ecco le parole del capitano del Napoli: "Ci dispiace per la sconfitta dello scorso anno, prima di quella partita credevamo tutti allo scudetto. Abbiamo un senso di rivalsa perché quel k.o. fa ancora male. L’adattamento nel ruolo di regista procede bene, Ancelotti già dalla prima telefonata mi voleva avanti la difesa. Ci sto lavorando e spero di migliorare con il tempo. Non è possibile andare sempre in svantaggio. Dobbiamo cambiare atteggiamento già dalla prossima partita. Non capisco i cori di discriminazione territoriale contro Napoli, sono inutili e dannosi per chi li fa. Mi piacerebbe visitare di più la città, non l’ho girata tanto perché i tifosi appena mi vedono, chiedono foto e autografi. Mi piacerebbe vedere il centro storico e il Vesuvio. Sicuramente ci andrò. Ora vorrei lo scudetto. È il gruppo più compatto con cui ho giocato, è cambiato poco e possiamo fare bene. Il mio erede è Lorenzo Insigne, è un napoletano ed è un simbolo di Napoli. Sarà bello cedergli la fascia".
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