Poco più di un anno fa, in tempo di calciomercato, il Milan doveva scegliere un nuovo attaccante. Tanti i nomi che erano accostati ai rossoneri: da Alvaro Morata a Pierre Aubameyang. Alla fine, però, a causa di diversi fattori, a Milanello era arrivato Nikola Kalinic. Non certo il grande bomber che ci si aspettava, ma che si diceva fosse fortemente voluto da Vincenzo Montella in quanto "funzionale" e capace di far giocare bene la squadra. Dopo un solo anno, tuttavia, il croato è stato ceduto al Siviglia. Non solo Kalinic non ha segnato quanto ci si aspettasse, ma non è riuscito neanche a essere "funzionale".
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Higuain, è lui il vero regista di questo Milan
Al suo posto, il Milan ha scelto di puntare sull'usato sicuro: Gonzalo Higuain. Il Pipita era in uscita dalla Juventus e i rossoneri non se lo sono fatti dire due volte. L'argentino ovviamente sembra essere l'uomo giusto per risolvere il problema del gol che ormai da troppi anni affligge il Milan: è il giocatore che più di tutti ha segnato negli ultimi cinque anni in Serie A ed è il giocatore che detiene il record di gol in una sola stagione. Insomma, una vera garanzia.
Per ora, però, dopo due giornate Higuain è ancora a secco. Contro la Roma è andato vicinissimo a sbloccarsi, ma il VAR ha annullato un suo gol per fuorigioco millimetrico. Appuntamento, comunque, solo rimandato. Nonostante sia a secco di gol, però, il Pipita è reduce da due grandi partite (). Se con il Napoli aveva già dimostrato di essere importante anche lontano dall'area di rigore, contro la Roma si è letteralmente superato, migliorandosi ancora.
Contro i giallorossi, Higuain ha giocato una partita da grandissimo centravanti: è spesso venuto incontro per prendere palla, portandola su e facendo così salire la squadra; ha difeso la sfera dagli attacchi avversari; ha smistato palloni sulle fasce e, infine, ha soprattutto servito l'assist vincente a Patrick Cutrone con una lucidità sorprendente al 95'. Una prestazione da attaccante top, da attaccante "funzionale" per davvero. Ma non solo. Perché il Pipita ha spesso cercato anche la profondità. E se in un'occasione era praticamente riuscito a segnare, in altre non è stato servito.
È proprio in questo che ora il Milan deve migliorare: nel servirlo al meglio per renderlo, oltre che importante nella manovra, anche letale in area di rigore. Perché il Pipita ha una gran voglia di segnare e i suoi numeri dicono che se servito a dovere non perdona. Ci sarà da lavorare,
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