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Zlatan Ibrahimović, 36enne asso svedese al Milan dal 2010 al 2012, . Queste le dichiarazioni rilasciate da Ibrahimović ai microfoni del canale ufficiale della Major League Soccer:
Sul trasferimento ai Los Angeles Galaxy e nella MLS: “Sono abbastanza abituato, non è la prima volta che mi trasferisco in un altro club, è già successo più di un paio di volte. Sono super eccitato: conosco il mio bagaglio di esperienza, so cosa sono in grado di fare. Per me è una nuova avventura, una nuova sfida: conquistare l'America dopo aver conquistato l'Europa. Sono gasato”.
Su cosa l'ha attratto di Los Angeles e dei Galaxy: “Dopo 20 anni in Europa, dove ho giocato nei migliori club del mondo, con i migliori giocatori del mondo, e dopo aver vinto così tanto, era tempo di trasferirmi in un altro continente. Quindi, venire qui in America per provare la MLS: io ho scelto i Galaxy e sono qui per fare esattamente quello che ho fatto nella mia carriera: vincere. Perché è nel mio DNA. E voglio farlo ancora. Vengo per vincere, per aiutare i Galaxy a farlo”.
Su David Beckham, ex L.A. Galaxy: “L'ho incontrato quando giocavo al PSG, abbiamo parlato molto della sua esperienza ai Galaxy ed in America. Me ne ha parlato molto positivamente, mi ha sempre detto di venire qui a provare, a giocare qui perché è tutto molto bello. In fase di crescita, ma un'esperienza da fare ed è bello sentirsene parte. Lui ne era orgoglioso ed io ho sempre preso in considerazione l'idea di venire qui. Sarebbe potuto accadere prima, ma non è successo: sta succedendo ora, ma era destino”.
Sul derby contro l'altra, neonata compagine di Los Angeles: “Sarà il match più grande della città in questa stagione. Los Angeles aveva già la sua grande squadra, i Galaxy, ed ora ce n'è un'altra: la competizione, la rivalità ci sarà. Si sentiranno. Quando due squadre vengono dalla stessa città vogliono prevalere l'una sull'altra. Mi è accaduto quando ho giocato con Milan e Inter, o anche Barcellona-Real Madrid, seppur non sono squadre della stessa città la rivalità è molto sentita. Qui penso sarà la stessa cosa: i nostri tifosi contro i loro, tutto però sarà deciso dal campo. Chi sarà il migliore? Io non sono preoccupato da questo: sono nato per queste partite”.
Sulla sua condizione fisica: “Mi sto allenando molto bene, duramente, perché sto chiedendo a me stesso di tornare al punto dov'ero prima dell'infortunio. Voglio giocare, ho bisogno di giocare come un bambino al quale vengono date le caramelle per la prima volta. Sono affamato di giocare, è tanto che non mi sento coinvolto nel gioco e ho bisogno che sia così. Questo è quello che faccio, questo è quello che ho fatto in tutta la mia vita e voglio tornare com'ero prima. Mi sento fresco, in forma, ho ancora molto da dare e voglio darlo a Los Angeles, ai Galaxy. Il punto non è quanto ho da dare: il punto è che lo darò. Vedrete”.
Sul suo ritorno nella Nazionale svedese per i Mondiali: “Il mio obiettivo principale, ora, è giocare con i Galaxy, conoscere i miei nuovi compagni di squadra, il club, la città di Los Angeles. Quando mi sentirò bene qui, farò il prossimo passo. Mi chiamano spesso, mi chiedono come sto, com'è la mia situazione. Ma facciamo un passo per volta: se starò bene, se mi sentirò in grado, tornando a fare bene quello che so fare in campo, le porte saranno sempre aperte. Sarà comunque una mia decisione, riguarda me: se vorrò, ci andrò. Se non vorrò, non ci andrò. Una cosa per volta, però: sono affamato di giocare a pallone, ho bisogno di giocare a calcio. E vediamo che succede”.
Su una sua possibile striscia vincente nella MLS: “Vorrei dare seguito al motto 'veni, vidi, vici'”.
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