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Il Milan ha battuto per 1-0 il Barcellona al 'Levi's Stadium' di Santa Clara, California, nella terza ed ultima partita dell'International Champions Cup 2018: i blaugrana di Ernesto Valverde hanno dominato la prima frazione di gioco, schiacciando la squadra di Gennaro Gattuso nella propria metà campo ed andando due volte vicino al gol con Arthur (gran parata di Gianluigi Donnarumma) e Malcom (palo). Nella ripresa, poi, il Milan ha risposto colpo su colpo, è sembrato, seppur imballato, più propositivo nell'atteggiamento mentale e tecnico: i rossoneri, alla fine, sono stati premiati dal guizzo di André Silva che, al 92', su assist di Franck Kessié, ha infilato il gol della vittoria.
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G. Donnarumma 7: dice di no a Paco Álcacer in avvio; poi, nel finale della prima frazione di gara, si oppone con bravura ad Arthur. Consueta sicurezza tra i pali, è fortunato sul tiro di Malcom che si stampa sul palo. Nella ripresa, altra bella parata su Malcom.
Calabria 5: primo tempo di sofferenza totale. Quando spinge non è male; il problema è quando difende, triturato dall'asse Miranda-Malcom. L'ex Bordeaux, in particolare, fa il bello ed il cattivo tempo sulla fascia di sua competenza.
Musacchio 6: partita senza troppe sbavature, concede a Munir soltanto qualche conclusione dalla lunga distanza.
Romagnoli 7,5: la fascia di capitano al braccio, evidentemente, lo responsabilizza. Guida la difesa con maestria, evita che la barca rossonera affondi sotto i colpi blaugrana già nei primi 45'; un paio di chiusure su Munir e su Semedo sono da applausi.
R. Rodríguez 6: si vede poco in fase offensiva, ma è dovuto all'atteggiamento piuttosto passivo della formazione rossonera. In difesa non soffre più di tanto, giacché la compagine iberica predilige sfondare sul lato di Calabria.
Abate 6,5: una bella chiusura su Munir, a metà ripresa, su azione tambureggiante di Puig. Un'altra, quasi in fotocopia, nel finale, per evitare che Malcom si involi a rete.
Antonelli 6: entra bene in partita, presidia con diligenza la fascia di sua competenza, eccezion fatta quando si dimentica Semedo, stoppato soltanto da Donnarumma.
Zapata 6: una buona chiusura su tentativo di Munir nelle fasi finali del match.
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Kessié 6: l'ivoriano, come al solito, non lesina l'impegno. Corre, tanto. Spesso, però, a vuoto: mancano, al Milan, i suoi inserimenti da dietro ed ogni tanto si fa trovare fuori posizione. Dà l'impressione di essere piuttosto imballato. Nel recupero del match, però, ha la lucidità di servire André Silva anziché tirare in porta: scelta premiata dal gol della vittoria.
Locatelli 5: schierato nella posizione di regista, viene eclissato dalla presenza fisica, e dall'enorme tecnica, del dirimpettaio Arthur e dell'ex interista Rafinha. Non detta i ritmi di gioco ad un Milan che, al contrario, ceduto Leonardo Bonucci, ne avrebbe bisogno come il pane.
Çalhanoğlu 6,5: il turco è un fantasma per tutta la prima frazione di gioco, sovrastato dal non irresistibile Sergi Roberto. Si fa vedere soltanto per un guizzo a metà primo tempo, quando prova a liberarsi per una conclusione in porta che, però, neanche arriva. Meglio nella ripresa, con il Diavolo maggiormente propositivo: tenta subito il tiro, si fa vedere e cercare dai compagni con più continuità. Decisivo, infine, nel finale, poiché entra nell'azione del gol-vittoria rossonero.
Mauri s.v.: si fa notare per un contatto ad alta tensione con l'effervescente Puig.
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Suso 6: non brilla, non appare in grandissima serata, più di qualche volta si fa arginare dal giovane Miranda. È pur vero, però, che ogni qualvolta il Milan crea qualche azione potenzialmente pericolosa, è perché si accende la lampadina sulla testa del talento di Cadice.
Cutrone 6: servito molto poco e tanto male dai suoi compagni, si fa apprezzare per il pressing che porta sui centrali blaugrana e per qualche velenosa incursione nell'area di rigore di Cillesen. Si danna l'anima, ma trova spazio per la battuta a rete soltanto in avvio di ripresa.
Borini 5,5: corre tanto ma produce poco. Potrebbe andare in rete dopo dieci minuti, ma il suo tiro viene 'stoppato' con il corpo da Marlon. Nient'altro da segnalare.
Halilović s.v.
André Silva 7: entra e si dimostra volenteroso. Ha il grande merito, nel finale, di non sbagliare l'unica, reale palla-gol capitatagli sui piedi. La scaraventa alle spalle di Ter Stegen, in attesa del 'Pipita' Gonzalo Higuaín.
Bonaventura 6: non doveva sedere nemmeno in panchina, alla fine disputa un quarto d'ora di discreto livello, utile per riprendere confidenza con il terreno di gioco.
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Gattuso 6: dopo una bella gara contro il Manchester United ed una altrettanto positiva contro il Tottenham, due circostanze dove il suo Milan aveva, nonostante i risultati non brillanti (1-1 e sconfitta ai rigori nella prima occasione; sconfitta 0-1 nella seconda), creato numerose palle-gol, ecco arrivare, contro il Barcellona, un passo indietro sotto il punto di vista del gioco e della fluidità di manovra per buona parte dell'incontro.
Il Milan ha dato fortemente l'impressione di avere le gambe pesanti, sebbene nella ripresa, presumibilmente dopo la strigliata del tecnico calabrese, la squadra sia migliorata, almeno dal punto di vista dell'atteggiamento e ci abbia creduto fino alla fine conquistando, 'last minute', una vittoria che fa morale: ci sta, in un periodo come questo, in piena preparazione atletica per il campionato. Fattori positivi: la difesa appare già ben registrata; il gol di André Silva. Fattore negativo: l'attacco vive, forse un po' troppo, sulle sporadiche iniziative di Suso.
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