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Il Giornale – Berlusconi non è indagato: Milan, i PM smentiscono la bufala

Silvio Berlusconi Milan
Il procuratore di Milano Francesco Greco ha smentito l'inchiesta sul Milan: nessun fascicolo, neppure conoscitivo. Il club: “Mai un giorno di pace”

Daniele Triolo

Sulla vicenda del momento, ovvero la presunta indagine sulla cessione del Milan da Fininvest ai cinesi, per la quale 'La Stampa' e il 'Secolo XIX' hanno parlato apertamente di possibile riciclaggio di capitali, ha preso posizione anche 'Il Giornale', spiegando, a partire dalle parole del Procuratore della Repubblica, Francesco Greco, come tale indagine non esista.

“La nuova «bufera su Berlusconi», precipitosamente lanciata dai siti internet e raccolta al balzo da esponenti della sinistra, sparisce dall'orizzonte della campagna elettorale – si può leggere su 'Il Giornale' -. La voce aveva cominciato a circolare la sera di venerdì, e dava addirittura Berlusconi per indagato. Interpellati da alcuni cronisti, Greco e il suo «vice» Fabio De Pasquale avevano smentito la circostanza. Ma ieri Greco va più in là: non solo Berlusconi non è indagato, ma è la indagine stessa a non esistere, neanche contro ignoti, neanche a livello esplorativo”.

'Il Giornale' ha anche aggiunto come la Procura si sia indubbiamente occupata della complessa trattativa per la cessione del Milan: “Greco ieri ha confermato di avere incontrato ripetutamente nei mesi scorsi l'avvocato Niccolò Ghedini, da cui ha ricevuto informalmente indicazioni sull'andamento della pratica. Incontri che nascevano dalle preoccupazioni della Fininvest sulla trasparenza dei propri interlocutori: «A un certo punto – ha raccontato il procuratore - loro stessi volevano fare una segnalazione, perché se i soldi non arrivavano potevano diventare le parti offese. Ma poi c'è stato il via libera dalle banche e dalle autorità di vigilanza». Ed è il placet degli organi di controllo, in particolare da parte dell'Uif (l'Ufficio informazioni finanziarie della Banca d'Italia) e dagli intermediari, ovvero le banche, il tasto su cui ha insistito Greco: «Gli intermediari hanno un obbligo di identificazione dei soggetti coinvolti, devono segnalare all'Uif se ci sono cose non chiare, a volte a noi viene chiesto di intervenire col freezing che è il blocco dei soldi». Nulla di questo è accaduto nella vicenda Milan”.

L'unico dato non negato da Greco è la presenza in Procura di alcuni documenti relativi all'operazione: quelli consegnati da Ghedini nel corso degli incontri, un rapporto della Guardia di Finanza che riprende le conclusioni positive dell'Uif più altre carte, quali, per esempio, un esposto presentato dal Movimento 5 Stelle. “La tesi è che il pacchetto di controllo del Milan sia stato ipervalutato, e che nel prezzo finale di 740 milioni versato dall'imprenditore Yonghong Li una parte servisse a Fininvest per riportare in patria capitali. Ma è una tesi sgonfiata dagli accertamenti delle banche, tra cui Intesa, e dell'Uif”.

'Il Giornale', inoltre, ha anche pubblicato i documenti che attestano come Yonghong Li abbia perfettamente i requisiti richiesti dalla F.I.G.C. e come sia stata proprio Fininvest, in fase di trattativa, a consultare i magistrati sull'imprenditore cinese al fine di ottenere la documentazione che dimostrasse la perfetta correttezza e legalità delle operazioni.

Il Milan, intanto, come l'ha presa? Secondo 'Il Giornale' a 'Casa Milan' non sarebbero rimasti a guardare e, infastiditi perché i rossoneri non riescono mai ad avere un giorno di pace, di primo mattino, informati di quanto successo la sera precedente, avrebbero preso le accuse lanciate dalle due testate, tradotte e spedite via mail in Cina. Perché nemmeno Yonghong Li può considerarsi al riparo dalla bordata. Le fonti ufficiali del club hanno lasciato spazio alle dichiarazioni del capo della Procura di Milano, Francesco Greco, dell’avvocato Ghedini e di Marina Berlusconi, ma questo non significa che la tempesta di fango non abbia provocato preoccupazione.

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