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Il Milan c’è, in difesa più che davanti

Albiol Kalinic Milan-Napoli
Ennesima buona prova del Milan oggi contro i partenopei. Manca solo la rete decisiva. Sogno Champions che si allontana, ma Europa League che si consolida.

Stefano Bressi

E con quello di oggi sono 8 i punti che il Milan, sotto la gestione di Gennaro Gattuso, ha conquistato contro le big del campionato. Sono 8 anche considerando la gestione di Vincenzo Montella, visto che l'allenatore campano aveva sempre perso. Un miglioramento evidente, una crescita importantissima. Dopo le vittorie con Roma e Lazio, arrivate nel momento migliore della squadra, è arrivata una sconfitta immeritata con la Juventus, mentre con l'Inter il pareggio è stato un po' fortunato. Il match odierno finito 0-0 contro il Napoli chiude il cerchio, dimostrando ancora una volta che il Milan può giocarsela alla pari con le prime e ponendo l'accento su alcune tematiche.

La prima è che, ancora una volta, si è avuta la dimostrazione che ciò che manca a questa squadra è un giocatore capace di segnare i gol decisivi, di dare una svolta alla gara. Insomma, il famoso bomber da 25 gol a stagione. Anche oggi Nikola Kalinic non ha brillato, sbagliando un paio di occasioni e non riuscendo a fare la differenza in mezzo ai due centrali napoletani. Non è un caso che le due vittorie ottenute contro le "grandi" siano entrambe state firmate da Patrick Cutrone e che gli altri due gol segnati (vs Lazio e vs Juventus) siano di un centrocampista (Giacomo Bonaventura) e di un difensore (Leonardo Bonucci). Ora che il classe 1998 sta vivendo un fisiologico calo, il Milan fa davvero tanta fatica.

La problematica dell'attacco è parsa ancora più evidente considerando che il Milan è riuscito ad annullare il Napoli nonostante 3/4 della difesa titolare out. Oltre al lungodegente Andrea Conti, infatti, oggi Gattuso ha dovuto fare a meno anche di Bonucci e Alessio Romagnoli. Eppure dalla panchina si sono alzate due ottime riserve come Cristian Zapata e Mateo Musacchio, che hanno garantito sicurezza e personalità, dimostrando dunque che il pacchetto arretrato è davvero competitivo. Anche il centrocampo non ha sfigurato contro la collaudatissima mediana partenopea.

Il Milan risponde dunque ancora una volta presente e dà la sensazione di poter guardare al futuro con ottimismo. Tuttavia non si può essere del tutto soddisfatti: la classifica sorride a metà. Da un lato la Champions League, sogno che sembrava impossibile e che si era riavvicinato clamorosamente, torna ad allontanarsi. I rossoneri rimpiangono il pareggio di una settimana fa contro il Sassuolo e il fatto che oggi non siano riusciti a sfruttare l'ennesimo stop dell'Inter a Bergamo e lo scontro diretto tra Lazio e Roma; dall'altro i risultati delle inseguitrici rassicurano per una qualificazione in Europa League. Ora, comunque, c'è da concludere nel migliore dei modi la stagione, continuando a covare il sogno Champions finchè la matematica lo consentirà, guardandosi le spalle e preparando al meglio il match che, a questo punto, diventa il più importante dell'anno. Il 9 maggio, a Roma.

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