In casa rossonera dopo gli ennesimi infortuni - ultimi in ordine di tempo Romagnoli e - è tempo di riflessioni. Il Milan, come riportato questa mattina da 'La Gazzetta dello Sport', si chiede se tutti questi stop siano solamente il frutto ingeneroso di un accanimento della sfortuna nei confronti della squadra di Gattuso oppure ci sia sotto qualche altra motivazione.
archivio2018
Il Milan s’interroga sugli infortuni: tanto lavoro o pochi ricambi?
Dall'inizio della stagione sono ben 12 i calciatori del Milan che hanno avuto problemi fisici, di natura muscolare o traumatica. Una vera ecatombe a cui non si può fare a meno di pensare. Diventa corretto in questo senso chiedersi se sia stata fatta una giusta prevenzione a suo tempo e se i carichi di lavoro siano stati adeguati o meno. E' impossibile non chiedersi se ci sia un collegamento tra gli infortuni di Biglia, Caldara e Romagnoli, dato che tutti e 3 hanno riportato delle lesioni nel medesimo muscolo del polpaccio.
Un'altra motivazione può essere data al logorio e alla stanchezza, visto che Gennaro Gattuso ha dovuto far giocare quasi sempre gli stessi, a volte per mancanza di alternative, a volte perché queste non si sono dimostrate all'altezza. Su tutti i nomi di Bertolacci, José Mauri, Montolivo, Simic e Halilovic, praticamente mai impiegati in questa stagione. La mancata profondità della rosa ha costretto il tecnico rossonero a mandare in campo la solita formazione, condizionandone la forma fisica.
Rino confida nel mercato invernale, dopo che tra i colpi estivi solo Higuain rappresentava una certezza. Se però gli infortuni sono legati solamente alle scarse alternative, è giusto ricordare che il mercato è vincolato dalla UEFA. Per questo domani a Nyon sarà un giorno decisivo per il Milan.
SEGUICI SU: /// /// ///
© RIPRODUZIONE RISERVATA