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Nel corso della rilasciata oggi a "La Gazzetta dello Sport", i genitori di Patrick Cutrone hanno anche raccontato qualche aneddoto sull'infanzia dell'attaccante rossonero: "Quando aveva 4-5 anni costringeva la nonna a fare il portiere in salotto, e aveva già un tiro bello forte. Poi ha iniziato a giocare col fratello, che ha tre anni in più e fa il portiere (ora è in Svizzera al Castello, ndr). Diciamo che qualche centinaio di euro di danni in casa ce li ha fatti: le adorate piante di mia moglie, qualche vetro, compreso quello del tavolo in sala, un paio di vasi. Com’era a scuola? Qualche danno l’ha fatto anche lì, ma a me interessava che studiasse con profitto. Ricattarlo era molto facile: bastava minacciarlo di chiamare l’allenatore per non farlo giocare. Gli ho sempre chiesto di diplomarsi (ha la maturità scientifica, ndr), avere un figlio calciatore non era la priorità".
Così invece sul calciomercato, tra presente e futuro: "L'idea era quella di mandarlo a fare esperienza altrove in prestito. Verona, Bologna, Crotone e Torino lo volevano e noi non eravamo convintissimi nel vederlo restare in rossonero, con tutta quella concorrenza. La tribuna sarebbe stato un supplizio, più che altro per lui. Insomma, si è giocato bene le sue chance. Il rinnovo? Se la società penserà ancora a lui, ne sarò contento. Di certo non sarà Patrick a farsi avanti: questo è l'anno della crescita sportiva, non economica".
L'interessamento dell'Inter, quando era un bambino: "Nessun rimpianto e nessuna polemica, il Milan è stato più deciso".
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