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Kalinic cacciato dal Mondiale: il croato è un problema per il Milan

Nikola Kalinic
Il centravanti rossonero Nikola Kalinic spreca l'occasione di rifarsi al Mondiale dopo una stagione deludente: ecco gli scenari del Milan per il futuro

Giovanni Calenda

In questo momento c'è altro a cui pensare in Casa Milan. Oggi è in cui i vertici dirigenziali rossoneri si sono presentati a Nyon per presentare le ultime carte a "discolpa" del club, l'ultimo passo compiuto prima di capire quale sarà la sentenza della Camera Giudicante della Uefa, che . Se da una parte la questione societaria resta prioritaria, dall'altra il campo continua a sfornare sentenze (negative). Chiariamoci, il Milan non c'entra nulla. Ma dalla Croazia a Mondiale in corso ha fatto discutere non poco, scatenando anche .

Prima che iniziasse la kermesse in Russia si era parlato a lungo di quanto questa competizione - tanto ambita da ogni calciatore - avrebbe potuto rappresentare un bel trampolino di lancio per coloro che avevano deluso le aspettative nella stagione appena trascorsa con i propri club. Su tutti, in casa rossonera, André Silva e Nikola Kalinic, appunto. Ma il croato ci ha messo del suo: si è rifiutato di entrare, a tempo ormai scaduto, nella gara vinta dalla sua Nazionale contro la Nigeria all'esordio (2-0).

Come riporta la Gazzetta dello Sport di questa mattina, il tecnico Dalic ha accettato in silenzio prima di emettere sentenza definitiva, salvaguardando la serenità del gruppo. Ora dunque è necessario porsi delle domande sul futuro del centravanti ex Fiorentina. E si potrebbe rispondere facendosi due calcoli. Se pensiamo che Gattuso in diverse interviste ha sempre sottolineato sui singoli giocatori, sul carattere, sulla fame da mettere in campo in ogni partita; e se, dall'altro canto, pensiamo che non è la prima volta che Kalinic mostra questi atteggiamenti infastiditi (qualche giorno fa ha deciso di non allenarsi sempre per il problema alla schiena: sarà vero?), allora la risposta potrebbe apparire scontata.

La difficoltà maggiore in questo momento è capire innanzitutto il (nuovo) valore del cartellino: Fassone e Mirabelli lo hanno strappato la scorsa estate dalla Fiorentina sborsando 25 milioni con la formula del prestito con obbligo di riscatto. Ma dopo una stagione condita soltanto da 6 gol tra campionato e coppe e un atteggiamento poco professionale nei confronti della sua Nazionale, bisogna sperare che ne possa valere la metà. Ad oggi qualche ipotesi di trattativa era stata avanzata, ma ora bisogna capire cosa ne pensano i suoi potenziali club del gesto appena compiuto. Dalla Spagna si ipotizza uno scambio con un altro giocatore:

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