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Kalinić spezza la maledizione: astinenza e punizione sono un brutto ricordo

Nikola Kalinic Milan
Nikola Kalinić, con una rete da grande attaccante, ha salvato il Milan e Gennaro Gattuso al cospetto del Sassuolo. Ora può soltanto migliorare

Daniele Triolo

Pagato in estate 25 milioni di euro alla Fiorentina, fin qui il 30enne centravanti croato Nikola Kalinić aveva certamente deluso qualsiasi aspettativa. Arrivato al Milan con tanti buoni propositi, l'ex viola, sin da piccolo tifoso rossonero, si era caricato di tante responsabilità a partire dalla scelta del numero di maglia, quel 7 indossato da un certo Andriy Shevchenko, secondo top scorer di tutti i tempi della gloriosa storia della società meneghina e suo idolo personale.

Voluto fortemente dall'ex tecnico Vincenzo Montella, Kalinić aveva illuso tutti con la doppietta realizzata, il 17 settembre 2017, all'Udinese, decisiva nel 2-1 del Milan sui friulani. Quindi, tante brutte prestazioni, tante sostituzioni, l'esplosione di Patrick Cutrone che gli ha tolto giocoforza spazio nel 4-3-3 riproposto da Gennaro Gattuso, subentrato a fine novembre all'attuale allenatore del Siviglia e, soprattutto, soltanto due reti: una al 'Bentegodi' contro il Chievo, nel 4-1 rossonero datato 25 ottobre 2017 ed un'altra nel 2-2 del 'Vigorito' contro il Benevento, il 3 dicembre 2017, alla prima di 'Ringhio' sulla panchina del Diavolo.

Per Kalinić, dunque, come ricordato dall'edizione odierna de 'La Gazzetta dello Sport', quello di ieri messo a segno è stato il gol numero 5 in campionato, alla sua 24esima presenza (1.444 i minuti sul terreno di gioco): un gol importante per l'ariete croato, perché arrivato con un gran gesto tecnico, da grande attaccante, e, soprattutto, perché ha salvato il Milan e Gattuso da un'inopinata sconfitta interna, e da una sicura figuraccia, al cospetto di una rivale più debole della squadra rossonera.

'NK7' ha quindi spezzato la maledizione che non lo aveva ancora mai visto andare in gol nel nuovo anno e, di fatto, restituito al Milan un'arma offensiva di importanza capitale ai fini della lotta per un posto in Europa: difficilmente sarà Champions League, molto più probabilmente il Milan dovrà battagliare per riconfermare la sua partecipazione all'Europa League. Ma con un Kalinić in più nel motore tutto è possibile. Sembra lontanissima, ormai, la vigilia di Milan-Chievo, quando il giocatore non fu convocato da Gattuso perché allenatosi, a Milanello, con il freno a mano tirato e senza voglia.

I hanno promosso a pieni voti la sua prova contro il Sassuolo. Per 'La Gazzetta dello Sport', Kalinić ha meritato un 6,5 per il suo gol “da centravanti vero” nonostante l'occasione che si era divorato, di testa, pochi istanti dopo il suo ingresso in campo. Per il 'Corriere dello Sport', addirittura, ha meritato 7 per il gesto tecnico, il 'perno' sul difensore del Sassuolo, Mauricio Lemos, che gli ha consentito di liberarsi, in girata, di sinistro, per il gol del pareggio; infine, per 'Tuttosport', un 6,5 di risposta anche al pubblico di San Siro, che lo critica anche quando non dovrebbe.

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