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Tutti i quotidiani, sportivi e generalisti, in edicola questa mattina hanno dato ampio risalto alla situazione societaria del Milan che, nella serata di ieri, si è visto respingere dalla UEFA la richiesta di accesso al regime di settlement agreement, ovvero del 'patteggiamento' delle sanzioni per il mancato rispetto dei parametri del Fair Play Finanziario negli anni precedenti.
Dopo aver deciso, nello scorso mese di dicembre, di non concedere al Milan il voluntary agreement, la Camera Investigativa del Club Financial Control Body ha deciso di non offrire alla società rossonera neanche un accordo per il patteggiamento, rinviando, così, il club di Via Aldo Rossi a giudizio, dinanzi un'altra Camera, quella giudicante, che, intorno la metà di giugno deciderà quali saranno le sanzioni che il Milan merita per lo sforamento di bilancio nel triennio precedente a questa gestione, 2014-2017, sotto l'egida Fininvest-Silvio Berlusconi.
Adesso, è possibile ipotizzare qualsiasi scenario, dal più lieve al più drastico. I cinque membri della Camera giudicante, infatti, avranno un ampio ventaglio di sanzioni tra cui scegliere, da un semplice avvertimento fino all'extrema ratio, ovvero l'esclusione del Milan dalla partecipazione alla prossima edizione dell'Europa League, alla quale si è qualificato sul campo. Una soluzione, questa, che, purtroppo per i rossoneri, non può più essere scartata.
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