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LIVE PM – Gattuso: “Donnarumma deve imitare Reina. La squadra si gasa con Leo e Maldini. Siamo un motore carico”

Luca Fazzini

Gennaro Gattuso, tecnico del Milan, parla in conferenza stampa da Milanello in vista dell'insidiosa trasferta di domani sera al 'San Paolo' di Napoli

Termina qui la conferenza stampa di Gennaro Gattuso

Su come giocherà senza un regista difensivo come Bonucci: "Caldara, Musacchio e Romagnoli possono farlo. Dobbiamo cercare un'imbucata o una verticalizzazione in più. Stiamo provando a far tagliare di più anche Suso".

Su Castillejo: "E' un giocatore con una gamba molto veloce, frizzantina. Si vede che viene da un calcio totalmente diverso, riesce a dare un'alternativa. Può ribaltare subito l'azione, esprime una buona tecnica. Sono contento di tutti i giocatori che sono arrivati. Siamo andati alla ricerca di giocatori che potessero darci una mano".

Su Gordon Singer e la nuova prioprietà: "Mi ha detto di guardare avanti e pensare a lavorare. Mi ha detto di non leggere quello che scrivete voi, quando mi avete fatto il funerale. Vogliamo migliorare la posizione dell'anno scorso".

Su Montolivo e Zapata: "Zapata è infortunato dal 10 agosto, ha avuto una piccola ricaduta. Già al Mondiale non stava benissimo, ha giocato 15' con il Barcellona, ma aveva ancora fastidio. Abbiamo deciso di non rischiarlo. Montolivo è infortunato, non l'ho portato in America per scelta mia. Sa che la priorità, in questo momento, sono altri giocatori, ma in questo momento non è a disposizione. Oggi era a pranzo con la squadra, farà parte di noi quando sarà a disposizione".

Sul mercato: "L'Inter si è rafforzata, così come la Roma e la Lazio. Il Napoli sono tre anni che macina punti. Sarà un campionato difficile, per tutti. La Juve ha un qualcosa in più: vince da sette anni, ha preso il giocatore più forte al mondo e ha una base molto importante. Erano anni che non si vedeva un mercato così, si è rafforzato il mercato italiano. Ora sta a noi far divertire la gente e far tornare a parlare del calcio italiano".

Su Cutrone: "Vale la stessa cosa di Donnarumma, ha la possibilità di vedere movimenti in cui fa fatica. Deve lavorare con grande voglia, se perde veleno, perde la sua forza. Abbiamo due attaccanti, il terzo è Borini".

Sui parametri su cui sceglierà il portiere: "Reina è stato fermo gli ultimi 10-12 giorni. Uno farà il titolare in campionato, l'altro farà le altre due competizioni. Se Donnarumma riesce a fare copia e incolla di Reina, per come interpreta il ruolo anche nello spogliatoio, può diventare il numero uno al mondo. Ha avuto una fortuna incredibile, ha davanti un campione incredibile. Ora sta a lui, deve fare solo copia e incolla".

Sui big match: "A tratti, sono rimasto molto soddisfatto dalle prestazioni di quest'estate, a volte mi sono arrabbiato molto. Non sempre abbiamo migliorato alcuni aspetti. Tante volte ho la sensazione che ci accontentiamo".

Su Bakayoko: "Gli piace giocare in un centrocampo a due, oppure vuole fare il vertice basso. Bisogna parlare con i giocatori. E' vero, mi ha sorpreso per la sua dinamicità. Chi non lo conosce, pensa che sia solo un giocatore fisico. Deve migliorare sulla posizione del corpo, ma può dire la sua anche tecnicamente".

Su Caldara: "Non si sa se domani gioca o no. Viene da un calcio totalmente diverso dal nostro, noi giochiamo a quattro. Abbiamo metodi di lavoro diversi, ma è un ragazzo con grande mentalità e voglia, non avrà nessun problema. Ci vuole un po' di tempo".

Su Leonardo e Maldini: "C'è un grande rapporto. Quello che frequenta maggiormente Milanello è Paolo, con Leo ci sentiamo 2-3 volte al giorno al telefono. Il rapporto con loro è buonissimo, portano adrenalina e ossigeno, la squadra si gasa. I ragazzi, chiacchierando con loro, si caricano. Si riparte dalle regole: io faccio l'allenatore, loro i dirigenti. Ognuno deve fare il suo, senza cercare alibi".

Sul Milan che vuole vedere domani: "Vorrei vedere una squadra con grande personalità, con coraggio. Non voglio vedere una squadra che si abbassa di 10-15 metri alla prima difficoltà".

Sul carattere di Ancelotti: "Da giocatore era grintoso, non mollava mai. Da allenatore, si è addolcito un po'. Mi ha sempre sorpreso la sua semplicità, a fine allenamento era contento. Non ho mai sentito un giocatore parlare male di Carlo, parlava con il cuore in mano, era coerente. Fai fatica a copiare Carlo, rischi di fare dei danni. In questo è stato un maestro, è quello che ci ha fatto fare il salto di qualità, potevamo vincere anche qualcosa in più".

Sull'arrivo di Higuain: "Cinque giorni fa, André Silva ha fatto tre gol. Non volevamo venderlo, è lui che voleva andar via a tutti i costi. Quando un giocatore chiede di andare via, è giusto che lo faccia. Per l'età che ha, era un giocatore importante. L'anno scorso abbiamo sbagliato tanti gol, speriamo che non succeda a Higuain".

Su una cosa che lo tranquillizza e una che lo preoccupa: "Sono tranquillo perchè so come abbiamo lavorato, possiamo spingere. Abbiamo un motore pieno di benzina, ma qualche problemino c'è ancora".

Sugli ultimi sette anni del Milan: "Bisogna avere un'identità, negli ultimi anni sono cambiati tantissimi allenatori. Se c'è continuità di allenatori e concetti, è più facile".

 "Mi ha dato una mazzata dietro al collo, ma con il tempo - in prospettiva - ci possiamo arrivare. Dobbiamo lavorare duramente per arrivare al quarto posto".

Sull'inizio di stagione: "Ho lavorato 50 giorni con la squadra, tanti giocatori sono rimasti. Giochiamo contro due squadre forti, sarà una stagione impegnativa. Ho il dovere di pensare positivo".

Su Higuain: "Solo con Higuain non vinciamo, anche se è tra i migliori 10 al mondo. Dobbiamo scendere in campo da squadra e metterlo nelle situazioni di segnare".

Se il Milan è più forte dell'anno scorso: "Possiamo diventarlo, ma non lo siamo ancora. Ci sono giocatori che arrivano da altri campionati, ci vuole tempo. Dobbiamo fare risultati, ma se riusciamo a lavorare in fretta, siamo forti".

Sul suo stato d'animo: "Sono l'uomo più felice al mondo, alleno una grandissima squadra. Sono nato con la pressione, senza di quella non rendo al massimo. La vivo bene, c'è gente che sta peggio. Ho una squadra competitiva. Ho voluto la bicicletta, ora devo pedalare".

Sul Napoli di Ancelotti: "Sta provando a cambiare qualcosa, ma è una squadra con un'identità precisa. Il Napoli di oggi assomiglia ancora a quello di Sarri. Si vede però qualche verticalizzazione in più, qualcosa sta provando a cambiare. Non è un caso se l'anno scorso hanno fatto 90 punti".

Sul rapporto con Ancelotti: "Sapete tutti il rapporto che abbiamo, è stato più di un allenatore. In questi anni, nei momenti di difficoltà, qualche chiamata gliel'ho fatta. Un rapporto che va al di là del calciatore-allenatore, lui è i lamestro, io devo ancora mangiare tanta pastasciutta. Speriamo di fare bella figura e portare qualche punto a casa"

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