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Dopo mesi di incertezze, adesso è certo: Roberto Mancini sarà il nuovo commissario tecnico dell'Italia. Lui e la Federazione, però, dovranno sudare più del previsto la nuova carica. I problemi arrivano dalla Russia: allo Zenit San Pietroburgo non hanno preso bene l'incontro con Alessandro Costacurta e Lele Oriali e ancor meno, scrive La Gazzetta dello Sport, le parole di Roberto Fabbricini, che ha praticamente dato per scontato l'arrivo di Mancini, anticipando forse un po' troppo i tempi.
Il problema è che il campionato russo è ancora in corso e lo Zenit è nel bel mezzo della lotta alla Champions League. Si trova al quarto posto e rischia seriamente di perderla. Il Presidente russo sta pensando di reagire in qualche modo. Ovviamente nessuno può impedire a Mancini di dimettersi e inoltre essendo un allenatore non vale il divieto di essere contattato prima degli ultimi 6 mesi di contratto. Non sono previste neanche sanzioni sportive nel caso di rottura unilaterale del contratto. Ma sarà una rottura "senza giusta causa".
È possibile che Mancini si dimetta, firmi con la FIGC e lo Zenit vada dalla FIFA per chiedere un indennizzo. Ovvero, potrebbe chiedere a Mancini "la restante parte del contratto", più i danni per l'interruzione anticipata del rapporto, visto che potrebbe compromettere la stagione in corso. Ovviamente lo Zenit dovrebbe dimostrare tutto. Non è ancora detto che succeda, ma lo Zenit si sta informando con gli avvocati. Di certo non ha bisogno di soldi, però...
Di certo sarebbe stato meglio se la FIGC avesse informato lo Zenit della trattativa. Si potrebbe fare anche ora in realtà, così da ammorbidire eventuali tensioni. Lo Zenit era stato felicissimo di accogliere Mancini, ma adesso si è dovuto arrendere al fatto di averlo perso. Ma oltre al danno, non vuole anche la beffa. Di certo dovesse arrivare la qualificazione in Champions le cose sarebbero più semplici. Mancini potrebbe tornare a Roma domenica prossima, dopo il match con il CSKA per definire i dettagli, mentre il 14, subito dopo la fine del campionato, firmerebbe il contratto. Entro il 20 maggio bisognerà fare anche le convocazioni.
Ci potrebbero essere dei problemi anche in Italia, però: Damiano Tommasi, Cosimo Sibilia e Gabriele Gravina potrebbero richiedere un'assemblea per non affrettare la nomina del c.t. e lasciare la Nazionale a Luigi Di Biagio per le amichevoli di maggio e giugno, in attesa della nomina del Presidente. Propongono inoltre uno stipendio di base ridotto e premi alti solo in caso di qualificazione a Euro 2020. Tutto sicuro, ma fino a un certo punto.
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