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Un anno dopo, è tutta un'altra estate per il Milan. A 365 giorni di distanza, i rossoneri vivono situazioni diametralmente opposte: sembra lontano, infatti, l'entusiasmo della scorsa estate. A prendersi la scena è lo scetticismo verso una proprietà il cui presente - e il cui futuro - sono sempre più incerti, come dimostrato dalla sentenza dell'Uefa, che ha escluso i rossoneri dall'Europa League. Analizzando le situazioni, però, la nuova stagione, che inizia ufficialmente oggi, potrebbe presentare tre motivi per cui i rossoneri potrebbero far meglio. Il primo riguarda la preparazione fisica: Rino Gattuso potrà iniziare il suo lavoro da zero, partendo dal ritiro del 9 luglio. L'anno scorso, invece, il tecnico milanista prese in mano la squadra a metà stagione, sottoponendola a carichi di lavoro che rischiavano di generare infortuni. Diverse volte, già in passato, Gattuso ha sottolineato l'importanza di poter mettere la benzina nelle gambe nelle due settimane di ritiro a Milanello.
La seconda differenza con l'anno scorso - e possibile motivo di fiducia - riguarda l'esclusione dall'Europa League. Se da un punto di vista sportivo, economico e di appeal, la sentenza dell'Uefa rappresenta un autogol, a livello di concentrazione e tenuta fisica potrebbe essere un vantaggio. L'anno scorso, infatti, i rossoneri si sono spesso trovato a preparare le partite di campionato con una (massimo due) sedute d'allenamento, reduci dagli impegni in trasferta di Europa League. Quest'anno, invece, senza le fatiche continentali, Gattuso e i suoi ragazzi potranno preparare le sfide di Serie A durante tutto l'arco della settimana, con più concentrazione e un dispendio di energie decisamente minore.
Terzo ed ultimo elemento differente rispetto alla passata stagione riguarda la pressione. Lo scorso anno, infatti, le aspettative verso i rossoneri erano altissime: compagna acquisti faraonica, grande entusiasmo della piazza, giocatori carichi e motivati, frasi e slogan sui social (dall'#HungrierThanEver di Bonucci alle 'cose formali'). Quest'anno invece, il Milan ha agito nell'ombra, con un mercato basato sui parametri zero, lasciando tutte le luci della ribalta a squadre come Roma e Inter, che hanno rivoluzionato la squadra e acquistato diversi giocatori.
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