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Il suo gol di domenica, il quinto in campionato, avrà un'importanza capitale per il Milan. Franck Kessiè, contro la sua ex squadra, ha regalato al Milan la certezza matematica di partecipare, almeno preliminari di Europa League e del sesto posto in campionato. Un gol che corona una stagione ricchissima per l'ex Atalanta. Donnarumma a parte infatti, nessuno ha giocato quanto lui tra i rossoneri. Le presenze in campionato (senza considerare quella scontata di domenica prossima) sono 36 su 37, per un totale di 3.179 minuti giocati, a cui si devono sommare i tanti minuti tra Coppa Italia ed Europa League, per un totale di 4513 minuti giocati. Tanti, tantissimi, probabilmente troppi, anche per un 21enne dall'energia quasi inesauribile come lui.
Proprio come il suo allenatore Gennaro Gattuso, l'uomo che lo ha riportato agli ottimi livelli di inizio stagione dopo un periodo difficile coinciso con le ultime settimane della gestione Montella, Kessiè fa della corsa e dell'esuberanza fisica la sua dote principale, ma a differenza dell'ex numero 8 rossonero vanta anche doti importanti al tiro e nell'inserimento, non a caso è spesso decisivo in attacco (5 gol e 4 assist quest'anno). Un modo di giocare, il suo, che non prevede due velocità, ma solo una: quella massima e che avrebbe bisogno di un po' più di riposo, tra un impegno e l'altro, per poter rendere sempre al massimo. Riposo di cui, purtroppo per lui e per il Milan, l'ex Atalanta non ha mai potuto godere e il motivo è molto semplice: il Milan, in rosa, non ha un giocatore in grado di sostituirlo, ma al limite giocatori che possono adattarsi a quel ruolo.
Ecco allora che nel mercato estivo un "vice Kessiè" diventa una priorità. Al Milan manca una mezz'ala, un giocatore di rottura in grado di dare una mano in entrambe le fasi, un giocatore esperto, in grado di farsi trovare pronto nel momento del bisogno. Negli ultimi mesi si è parlato con una certa costanza del coreano Ki Sung-Yueng, centrocampista dello Swansea, ma in scadenza di contratto. Ora la pista sembra essersi raffreddata ed è molto probabile che Massimiliano Mirabelli viri su altri nomi, ma la cosa più importante è non ripetere l'errore di gennaio, quando la situazione venne clamorosamente sottovalutata. Un "vice Kessiè" al Milan serve, eccome.
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