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Milan alla Gattuso: spirito di gruppo e voglia di vincere le chiavi del successo

Jose Mauri e Stefan Simic, Milan, Getty Images
Nel giro di pochi giorni il Milan ha trovato due vittorie fondamentali, entrambe in rimonta e ora si appresta ad affrontare un dicembre di fuoco

Edoardo Lavezzari

Nel post Milan-Parma, Paolo Maldini ha lanciato un messaggio forte e chiaro : "Questo Milan assomiglia a Rino". La leggenda rossonera, oggi dirigente, si riferiva naturalmente alla voglia di lottare e alla grinta messa in campo dal "Diavolo", capace di vincere in rimonta le ultime due partite al netto di dei tanti infortuni che lo hanno colpito (e della squalifica di Gonzalo Higuain) ed è proprio questo quello che l'ultima settimana lascia in eredità ai rossoneri. Il Milan prima ha pareggiato una partita complicatissima con la Lazio, andando vicinissimo a vincerla, poi ha battuto Dudelange e Parma, sistemando la classifica del girone di Europa League e prendendosi il quarto posto in solitaria in campionato.

Più che la classifica, però, a far sorridere i tifosi è l'atteggiamento messo in campo dalla squadra di Rino Gattuso, che ha ricordato proprio dell'allenatore rossonero quando era in campo, pilastro del Milan di Ancelotti. Più forte delle avversità, degli errori individuali e soprattutto degli infortuni il Milan si è ritrovato e soprattutto ha trovato risorse che non pensava di avere. Abate si è scoperto, almeno per due sere, un centrale difensivo di buon livello, a centrocampo  cresce a vista d'occhio di partita in partita. Calhanoglu, seppur con qualche pausa di troppo, sta tornando ad essere il giocatore ammirato nella prima parte del 2018 mentre ha dimostrato di poter segnare, ma anche di poter fare reparto, anche senza Gonzalo Higuain.

Tutto oro quel che luccica allora? No, ovviamente. Il Milan ha preso due gol da un avversario modesto come il Dudelange e ieri ha concesso l'ennesimo gol della sua stagione per una distrazione (Kessié ha lasciato da solo Inglese nel cuore dell'area), però qualcosa sembra essere cambiato a livello di atteggiamento. Le difficoltà, oggettive, hanno temprato la squadra, ora più consapevole dei propri mezzi e determinata a prendersi quel quarto posto che qualche settimana fa sembrava diventato improvvisamente una chimera, ma che ora è tornato tremendamente di moda. Ora che il percorso è stato tracciato non resta che continuare a seguirlo, senza incertezze. Il calendario mette i rossoneri di fronte a sei partite da qui alla fine dell'anno: tutti match importanti e sulla carta abbordabili. Vincerli, dimostrando di aver trovato la maturità a lungo inseguita, sarebbe fondamentale, anche e soprattutto alla luce di un che potrebbe essere scoppiettante per il "Diavolo".

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